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L’accusa è quella di omicidio stradale, perché, secondo il procuratore della Repubblica di Sulmona, Stefano Iafolla, che ha chiesto il processo, lo scontro che il 14 gennaio del 2024 costò la vita a Giancarlo Rossi, sessantottenne ex postino a Castel di Sangro, fu causata dalla manovra azzardata che compì la Volvo guidata da Walter Di Feo, trentaquattrenne di Battipaglia.
Il giovane, che viaggiava con un gruppo di amici sulla Fondovalle del Sangro, infatti, come confermato dalle perizie del tribunale, avrebbe eseguito un sorpasso in curva, andandosi a schiantare contro l’Audi A4 di Rossi che viaggiava in direzione opposta.
Un impatto durissimo, che richiese diverse ore anche solo per l’identificazione del cadavere a causa della difficoltà nell’estrarre il corpo dalle lamiere.
Per questo ora la procura ha chiesto il rinvio a giudizio del trentaquattrenne e il prossimo 8 maggio, data fissata per l’udienza preliminare, la giudice Marta Sarnelli dovrà valutare se mandare a processo l’incauto automobilista.
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