
Tre organizzazioni contro il taglio degli alberi che sta avvenendo all’interno della riserva naturale regionale Sorgenti del Pescara, nel Comune di Popoli. L’allarme sugli effetti dei lavori che stanno interessando le Sorgenti del Pescara è stato lanciato da l’associazione “Salviamo l’orso”, la stazione ornitologica abruzzese e la Lega Italiana protezione uccelli.
Ciò che preoccupa, in particolar modo, è il fatto che questi tagli agli alberi sono effettuati nel pieno della stagione che interessa la fauna ornitologica del luogo, e ciò potrebbe avere un’incidenza negativa sull’ecosistema delle Sorgenti e non solo. Le stessa associazioni, inoltre, hanno lamentato una mancata risposta da parte dell’Amministrazione di Popoli nel momento in cui sono state chieste spiegazioni da parte degli ambientalisti.
Le tre organizzazioni nella lettera hanno evidenziato, tra l’altro, il fatto che tali attività sono effettuate in pieno periodo riproduttivo della fauna. Inoltre, consultando l’albo pretorio e il sito web del Comune le associazioni non sono riuscite a trovare la Valutazione di Incidenza Ambientale obbligatoria per ogni intervento in un’area tutelata a livello comunitario.
Oltre alla lettera le associazioni, visto il reiterarsi delle chiamate dai cittadini e prima di rendere pubbliche esternazioni, hanno anche contattato telefonicamente l’assessore Mario Lattanzio sollecitando a stretto giro un incontro sul posto per fare chiarezza su quanto sta accadendo.
“L’assessore ha assicurato che ci avrebbe incontrato – scrivono le associazioni – Sono passati altri giorni e non è servito a sbloccare la situazione neanche un ulteriore contatto avvenuto via Whatsapp il 31 maggio. A questo punto non resta che chiedere pubblicamente trasparenza e partecipazione all’amministrazione comunale e alla direttrice della Riserva Pierlisa Di Felice. I lavori hanno interessato anche un’area aperta al pubblico proprio presso le sorgenti principali dove sono stati effettuati tagli su enormi salici”.
“E’ appena il caso di ricordare – conclude la nota – che la riserva ospita una specie rarissima di coleottero, l’Osmoderma eremita, addirittura prioritaria per la UE, che vive esclusivamente sul tronco di grandi alberi. Ci chiediamo: quali valutazioni preventive sono state fatte in merito all’impatto di queste operazioni sulla preziosa fauna protetta? Hanno presente che su ogni albero in questo periodo ci possono essere decine di nidi di merli, rigogoli, picchi, tordele, capinere, verzellini ecc.? Eventuali lavori necessari devono essere comunque svolti nei periodi appropriati e non nel momento più delicato per la fauna. Auspichiamo che il comune di Popoli permetta lo svolgimento “ad horas” di un sopralluogo congiunto divulgando tutta la documentazione relativa ai lavori in corso, comprese le autorizzazioni obbligatorie, sospendendo nel frattempo qualsiasi iniziativa che possa incidere sulla naturalità dei luoghi”.
Non bisogna essere ambientalisti per capire che certi scempi non vanno fatti e soprattutto in aree protette. Mi chiedo come mai se bisogna tagliare un albero si dovrebbe fare domanda ai carabinieri forestali , poi gli stessi non vedono le numerose piante lungo le strade o nei condomini che vengono recise e stroncate ( non potate) da un cosiddetto giardiniere che si improvvisa tale senza avere la minima preparazione in questo campo. Dovrebbero esserci multe per questi scempi altro che pagamenti.
Mi chiedo cosa stia accadendo al verde d’Abruzzo: non c’è paese che non si veda depauperato del patrimonio arboreo:gli interventi richiesti a salvaguardia,con le ruspe in azione,non arrivano o se arrivano lo fanno quando lo scempio e’ compiuto:adesso e’ toccato a Popoli,mesi orsono in Valle Subequana,al Piano 5 Miglia,al bivio Fonte Romana Passo San Leonardo con migliaia di alberi.Non parliamo di Sulmona citta’ con i Giardini Pubblici ormai desertificati con le piazze Carmine e Garibaldi:ma in quali mani siamo capitati? Le Industrie investono capitali per le riforestazione i Comuni mettono a dimora piante per ogni nascita:noi controcorrente ascoltiamo le lamentazioni funebri di gente che non e’neppure nata sul posto ma che viene ascoltata e riverita:e gli anziani che trovavano ombra nei giardini ora hanno assicurato…un posto al sole:,qualcuno vuole spiegarci a chi spetta il compito di impedire questi misfatti ambientali? Oppure non vogliamo più sentir parlare di “Abruzzo regione verde d’Europa”,unico titolo che era rimasto e che portava qualche soldino?
Le richieste di Taglio piante isolate in gruppi o filari. Art. 50 LR 3/2014, o il taglio colturale di superfici boscate art.35, vanno tutte inoltrate al Dipartimento/Servizio: DPD021 – Servizio Foreste e parchi –
Ufficio: Pianificazione e coordinamento settore forestale, via salaria antica est 27, – L’Aquila.
I carabinieri forestali hanno solo il compito della sorveglianza e repressione degli abusi perpetrati…
Ma non vi meravigliate, lo scioglimento e annientamento del Corpo Forestale dello Stato é stata una scelta disastrosa sotto ogni punto di vista.
Scioglimento e annientamento sempre cercato, sostenuto e infine realizzato dal Partito Democratico, con la cosiddetta Riforma Madia… presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Questo è il risultato… e andremo di male in peggio.
Compito di sorveglianza e repressione su abusi….che non viene applicata comunque. Questo prescinde dal fatto che la riforma sia stata emanata dal PD , viene applicata la politica del ” ma chi se ne frega, facciamo finta di non vedere”.
Vedi Mrs, continui a non capire o le cose non ti sono abbastanza chiare… quando il personale lo demotivi ingabbiandolo dentro una “ camicia di forza”, per di più in un “Comando” che non sente più suo… quando con la “ Schiforma Madia/Renzi” quel Corpo lo smembri e ne fai uno spezzatino disperdendo irrazionalmente personale, mezzi e competenze, e soprattutto ne stravolgi la formazione iniziale di apprendimento e conoscenza in materie fondamentali quali la Botanica, la Selvicoltura, la Protezione degli ecosistemi ambientali, la lotta agli incendi boschivi, la repressione del bracconaggio con la tutela della flora e della fauna, parti integranti della formazione dei giovani “ forestali”, unitamente a lezioni frontali ed esercitazioni pratiche… quando il Corpo Forestale dello Stato, unico Corpo specializzato nella tutela ambientale e nell’interpretazione delle dinamiche ambientali e Naturali, lo riduci ad una semplice specialità dell’Arma dei Carabinieri tra l’altro non prevedendo, per la specialità stessa, nemmeno una dotazione organica che prescinda dalla volontà del Comandante Generale pro-tempore… allora credimi le cose non potranno che andare di male in peggio, nonostante l’impegno e la dedizione dei pochi uomini e donne “veterani” rimasti in organico.
Poi per restare sul tema, forse la soluzione è semplice, basta che la politica corregga la Normativa Regionale vigente, adeguandola ad una corretta interpretazione dell’evoluzione ambientale e naturalistica, sensibilizzando nel merito i vari “ Attori in commedia”. E senza arroccamenti e talebanismi.
Ne saranno capaci?
Avranno la forza e la determinazione d’Ulisse, per resistere al canto saudente delle sirene ammaliatrici?
Per esperienza… non credo proprio.
dopo tanto tempo ho capito che gli alberi ad alto fusto interferiscono con l’attività dei droni e con lo scatto delle foto aeree