Per qualcuno è l’Immacolata, per altri la Giornata internazionale di lotta contro le opere inutili: di certo per i Comitati cittadini per l’ambiente il prossimo 8 dicembre sarà una giornata di protesta: un sit-in davanti al cantiere di Snam a Case Pente per ribadire la contrarietà all’opera, tanto alla centrale, quanto al gasdotto ad essa collegato.
Una battaglia che non si è mai fermata, ma che oggi riprende vigore a leggere i numeri del consumo di gas in Italia: quest’anno già sotto di 7 miliardi di metri cubi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Quasi la metà del picco di 86,3 miliardi di metri cubi che venne registrato nel 2005 e che nel corso degli anni è andato via via scemando, fino ad attestarsi nel 2022 a 68,5 miliardi di metri cubi.
Un flusso, sostengono i Comitati, che è facilmente e tranquillamente gestibile dagli impianti esistenti e che non giustifica in nessun modo un’opera ritenuta dannosa e costosa.
L’inserimento della centrale e del gasdotto nelle opere del Pnrr, quindi, dicono i Comitati “è un’ottima notizia per la Snam e l’Eni ma nello stesso tempo una pessima notizia per i cittadini italiani che si vedranno costretti a pagare attraverso la bolletta energetica due opere totalmente inutili”.
“Secondo le previsioni a fine anno i consumi dovrebbero essere di circa 62 miliardi di metri cubi – continuano i No Snam -. Questo significa che il nostro Paese raggiungerà con diversi anni di anticipo l’obiettivo fissato dal vigente Piano nazionale energia e clima, che è di 60 miliardi di mc al 2030”.
La guerra in Ucraina? Solo una scusa: le forniture dalla Russia sono state quasi azzerate (2,497 miliardi di metri cubi), quasi uguali alle esportazioni (2,13 miliardi di metri cubi): “Praticamente l’Italia rivende all’estero quasi tutto il gas residuo che importa dalla Russia!”.
Aggiungono e ricordano, poi, i Comitati, come il cantiere della centrale sia “palesemente illegale”, perché aperto prima che venissero ottemperate le prescrizioni fatte dal ministero nella VIA.
Cosi la Snam ci guadagna 2 volte i soldi per l’opera li prende dal PNRR e poi riversa sulle bollette dei cittadini i costi.
Che banditi legalizati.
“Praticamente l’Italia rivende all’estero quasi tutto il gas residuo che importa dalla Russia!”
Se è vero che questa affermazione viene da questi ‘comitati’ (cosa sono poi non si sa..) dimostra palesamente che non hanno capito nulla della gestione del gas in Italia ed in Europa.