Snam, l’allarme degli ambientalisti: “Case Pente possibile bersaglio di guerra”

Non temono l’accusa di “fare del terrorismo psicologico” i rappresentanti del Coordinamento per il clima fuori dal fossile davanti alla potenziale minaccia proveniente dalla centrale di compressione della Snam. Una minaccia per la sicurezza del territorio, sostengono gli ambientalisti, se si considera che “nella guerra moderna le infrastrutture energetiche sono obiettivi strategici di primaria importanza e, nei tempi bui che stiamo vivendo, nessuno può escludere che la centrale possa entrare nel mirino di attacchi militari o di azioni terroristiche”. Come spiega Pizzola ricordando che la centrale di Sulmona è l’unica prevista lungo il tracciato della Linea Adriatica e “metterla fuori uso significherebbe interrompere il trasporto di metano in un’area di 430 km”.

Un’eventualità resa concreta da quanto accaduto lo scorso 20 marzo a Sudzha, nella regione russa del Kursk, dove la centrale di compressione del gas è stata colpita e devastata dalle fiamme. Un attacco di cui, ricorda Pizzola, i due Paesi si sono accusati a vicenda con Mosca a sostenere che “si è trattato di una deliberata provocazione delle forze armate ucraine” e Kiev a ribadire che “invece è stato un tentativo per screditarla”. Un centrale la cui funzione era molto importante perché, ricordano gli ambientalisti “pompava il gas russo lungo i gasdotti che rifornivano l’Europa”. E solo pochi giorni prima altre due stazioni di compressione del gas nelle regioni russe di Tambov e Saratov erano state colpite dall’esercito ucraino perché “in questo modo si riduce la capacità della Russia di finanziare la guerra”. Un attacco con il quale a sua volta Kiev aveva risposto ai massicci attacchi missilistici condotti nelle settimane precedenti dalla Russia contro le infrastrutture del gas ucraine per impedire di soddisfare i bisogni quotidiani dei cittadini.

Fatti che, sostengono sempre gli ambientalisti, potrebbero accadere anche da noi, come pensa la stessa Snam che, ricorda Pizzola, nella relazione integrativa predisposta per l’Arera Autorità italiana per l’energia, scriveva che il progetto Linea Adriatica “consentirebbe di disporre di una dorsale di trasporto parallela e indipendente rispetto a quella esistente da usare non soltanto per emergenze di tipo tecnico ma anche di sicurezza (atti terroristici come quelli verificatisi sul gasdotto Nord Stream)”. “E perché mai – si chiedono gli ambientalisti – eventuali terroristi dovrebbero far saltare in aria le strutture della dorsale tirrenica e non quelle della dorsale adriatica? E perché non tutte e due?”.

Un pericolo che si aggiunge a quello già esistente in Valle Peligna rappresentanto dal deposito militare di Monte San Cosimo, “non a caso bombardato nel corso della Seconda guerra mondiale e che prevedibilmente sarà potenziato in seguito al preannunciato sviluppo dell’industria bellica” continuano dal Coordinamento ribadendo che l’opera della Snam “non porterà nulla di buono se non danni, rischi e sperpero di denaro pubblico”. Come i 180 milioni di euro del Pnrr già “buttati via dal Governo per la centrale”, soldi che, conclude Mario Pizzola dal Coordinamento per il clima fuori dal fossile, potevano essere utilizzati per “la rinascita economica e sociale del nostro territorio”. E invece non resta che “l’inesorabile declino al quale ci ha destinato l’ignavia e il comportamento irresponsabile della grande maggioranza della nostra classe politica”.

5 Commenti su "Snam, l’allarme degli ambientalisti: “Case Pente possibile bersaglio di guerra”"

  1. Addirittura non avendo.piu argomenti rispolverano la.seconda guerra mondiale e il pericolo di una nuova e quindi un bersaglio. Sarebbe da evidenziare che la stessa stazione ferroviaria essendo snodo.fondamentale sarebbe un possibile bersaglio per la prossima terza guerra mondiale… ormai siamo alla fantascienza!!!

  2. Mario Pizzola | 24 Marzo 2025 at 21:11 | Rispondi

    Signor Giordan, guardi che chi ha parlato, e scritto, di un possibile attacco alle infrastrutture del gas italiane é stata la Snam e non gli ambientalisti. Del resto la realtà della guerra é sotto gli occhi di tutti e gli impianti energetici sono tra gli obiettivi più colpiti. Quanto alla stazione ferroviaria di Sulmona, é stata bombardata dagli aerei anglo-americani il 27 agosto 1943 e 104 persone sono rimaste uccise. Altro che fantascienza.

    • Sig pizzola, ormai non avete più argomenti per imporre la vostra ideologia a mio avviso e me ne perdonerà il termine, estremista. Per la stazione di sulmona proprio perché fu bombardata nel ’43 che l’ho citata.

  3. Integralista | 25 Marzo 2025 at 07:00 | Rispondi

    Monte San Cosimo è stato citato?

  4. Mario Pizzola | 25 Marzo 2025 at 07:53 | Rispondi

    Signor Giordan, quindi seguendo il suo “ragionamento” anche la Snam è estremista.

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