A due giorni dalla riunione sul metanodotto prevista a Roma per giovedì, il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, cerca di defilarsi chiedendo il rinvio dell’incontro a causa di una sovrapposizione di impegni improrogabili. A portare via tempo a D’Alfonso è la visita dell’onorevole De Micheli, in Abruzzo proprio giovedì in veste di commissario straordinario per la ricostruzione. Insomma, non ci si può assentare da nessuno dei due impegni e così D’Alfonso scrive al ministero dello Sviluppo Economico per rimandare l’incontro tra tutte le parti interessate al progetto Snam. Che sono decine e decine tra Comuni, Province, Comunità montane e Regioni. Tutte già convocate, molti già con il motore acceso. Una mossa strategica per prendere tempo, forse, che però non è certo porterà i suoi frutti, per cui, nei fatti, giovedì a Roma il presidente della Regione Abruzzo rischia di essere il grande assente.
Intanto sulla questione emergono altre posizioni contrarie come quella del gruppo di opposizione Pratola Insieme che, tuttavia, stigmatizza l’atteggiamento della maggioranza che non li avrebbe coinvolti nella posizione da assumere in sede di ministero e di averla appresa, tra l’altro, solo dai mezzi stampa. “Siamo innanzitutto sconcertati sul fatto che il sindaco, su un tema così importante, non abbia inteso coinvolgere i gruppi di minoranza, ancora una volta mortificati- scrive il capogruppo-. Ci dispiace ancor di più perché la posizione da lei espressa ricalca esattamente quello che pensiamo noi e che abbiamo manifestato in passato con fatti ed atti formali”. Questione di forma e soprattutto di politica: “Peccato che quando lei era vice presidente della Provincia la sua posizione non era proprio così chiara – ammonisce Pratola Insieme il sindaco Di Nino -. Ricordiamo, anzi, che il suo partito, cioè Forza Italia, quando governava la Regione non ha partecipato alle conferenze dei servizi dimostrando totale disinteresse sul tema. È troppo semplice esprimere contrarietà al progetto oggi, quando i poteri sulla procedura sono limitati se non pressoché nulli. La Di Nino avrebbe dovuto agire allora, tra le altre cose, invitando il suo presidente, Gianni Chiodi, a partecipare alle conferenze dei servizi e, sopratutto, ad impugnare il decreto di compatibilità ambientale rilasciato dal ministero dell’Ambiente”.
Immediata la risposta del sindaco che carte alla mano, anzi su Facebook, mostra la e-mail inviata a tutti i gruppi in consiglio comunale in cui si comunicava la convocazione del ministero sul progetto Snam. “Con la mail datata giovedì 19 ottobre e inviata al capogruppo di ‘Pratola Insieme’ Pizzoferrato- sottolinea l’ufficio stampa del sindaco sul post-, dell’incontro del 26 a Roma sul Metanodotto e della posizione di contrarietà da tenere sul tavolo della Presidenza del Consiglio dall’amministrazione comunale. Nella mail si evidenzia anche il carattere superfluo di una nuova convocazione del consiglio comunale che nella precedente consiliatura si era già espresso chiaramente nel merito. Alla mail del sindaco non è stato fornito alcun riscontro” prosegue la nota.
Nel frattempo, a Sulmona, è il Pd a chiedere al sindaco Annamaria Casini una forte presa di posizione contro il progetto. “Al di là delle motivazioni giuridiche e ambientali largamente rappresentate e documentate, crediamo che non possa essere taciuta la volontà popolare largamente espressa da migliaia di cittadini e, in forme diverse, dalle istituzioni abruzzesi, contro un’opera che non trova nessuna ragione di urgenza né di priorità economica così com’è stata progettata”.
Simona Pace
Ma siamo veramente certi che quest’ opera nessuno la voglia. Anni a gridare No, a “lottare” (on line) per dimostrare chi aveva il No più puro, ma mai una volta che sinceramente ci si fosse seduti insieme in Valle per cercare una vera soluzione (non mi riferisco ai comitati naturalmente). Chi punta il dito oggi, ieri dov’era. Intanto il tempo è passato e il “regalo” per il prossimo Natale è già impacchettato.
MA DI CHE PARLIAMO? IL PROGETTO HA CARATTERE INTERCONTINENTALE. LE CONDUTTURE ATTRAVERSANO IL CANALE DI OTRANTO, IN PUGLIA SI DELOCALIZZANO GLI ULIVI SECOLARI, ECC.
E NOI CI ILLUDIAMO DI BLOCCARE UN PROGETTO INTECONTINENTALE DI UNA UTILITA’ INCOMMENSURABILE.
CHIEDIAMO PIUTTOSTO DEI RISARCIMENTI ONEROSI
Opera utile per chi?
Per la Snam e il Nord Europa che ne è il beneficiario ultimo, non certo per l’Italia.
Quello che si cerca di contrastare è il passaggio su di un territorio sismico come il nostro e la dislocazione della centrale di compressione a Casa Pente.
Il tracciato in origine doveva passare lungo la costa adriatica, ma poi per costi e fattibilità se ne è dirottato il percorso nell’entroterra.
Lei crede in cospicui risarcimenti e preferisce tenersi il rischio sotto i piedi e in atmosfera, basta pagare e tutto si risolve…forse si è perso più di un passaggio dell’intera vicenda.
Già siamo la discarica per eccellenza dell’Abruzzo e qui siamo pagati…ma beneficiario ne è il Cogesa, mentre le bollette aumentano… e lei paga.
Svendiamo tutto il territorio e facciamo cassa?
Lei ne è contento?
Di cosa parla?