Un’armata di sindaci a sostegno della battaglia di Annamaria Casini, che questa mattina ha formalizzato le dimissioni da sindaco di Sulmona alla presenza del segretario generale, Francesca De Camillis. Nel pomeriggio di oggi l’incontro a Palazzo per trovare la quadra della situazione e una strtegia comune contro il progetto fresco di approvazione dal goveno Gentiloni.
Una “battaglia di giustizia e di civiltà non solo per la città di Sulmona ma per per l’intero comprensorio” ribadiscono. È per questo che i 22 primi cittadini rispettivamente dei comuni di Anversa, Acciano, Ateleta, Bugnara, Campo di Giove, Cansano, Castel di Sangro, Castelvecchio, Castel di ieri, Cocullo, Introdacqua, Gagliano, Goriano, Molina, Pettorano, Prezza, Roccacasale, Roccapia, Roccaraso, Scanno, Secinaro e Villalago, spiegano di voler manifestare “la nostra piena solidarietà e la nostra totale vicinanza in un momento così difficile per il nostro territorio”. Un “dovere” quello di accompagnare la Casini alla volta di Roma sede in cui il sindaco dimissionario di Sulmona consegnerà nelle mani di Gentiloni la fascia tricolore.
“La speranza è che il suo gesto scuota i palazzi romani e i vertici della regione Abruzzo ed eviti la riconsegna delle fasce di decine di sindaci – incalzano perchè, aggiungono – “Un intero territorio non può essere così mortificato”.
L’incontro con tutti i sindaci del comprensorio si svolgerà oggi a Palazzo alle 18,00, una strategia comune per un comune obiettivo, la contrarietà di un territorio che, fascia o non fascia, continua a ribadire il suo no alla centrale.
Andiamo a scuotere il Palazzo. Prima però contiamoci: Abruzzo abitanti 1300000 circa; Provincia L’Aquila 300000 circa. Considerato che non tutti i Comuni della provincia verranno interessati dall’intervento e considerato che parte della popolazione (compreso i suoi rappresentanti urlanti) non sono poi così contrari all’intervento, chi effettivamente andrà a scuotere il Palazzo e soprattutto lo stesso sentirà mai lo scuotimento?
La “manovrina” prende sempre più la forma dell’occasione di qualcuno di emergere in ambito nazionale come paladino contro i poteri forti.
Se così non è allora demagogia per demagogia perché gli stessi sindaci non minacciano di votare e chiedere di votare per il M5S a tutti noi. Questo si che avrebbe una cassa di risonanza nazionale e che scuoterebbe le poltrone dei “partiti”. O no?!
Ci sono già diversi metanodotti che attraversano la Provincia dell’Aquila costruiti negli anni 90 nessuno ha mai detto nulla .
La presunta pericolosità non esiste , ci sono sistemi di sicurezza che garantiscono ampiamente i cittadini.
Ma il metano che arriva a sulmona dove passa ?? perchè non ci preoccupiamo dei cittadini che si sono prestati prima di noi ?
Nessuno nega che già vi passino dei metanodotti in zona.
E la superficialità del passato, non deve essere obbligatoriamente la scelta del futuro.
Poi, ma non cambia nulla per il discuterne, il percorso del nuovo gasdotto Sulmona – Foligno ha un tracciato totalmente nuovo dai precedenti ed insiste sulle faglie tettoniche che sono il punto del contendere unitamente alla non meno dannosa centrale di compressione gas che è una new entry; che con le sue polveri sottili ed inquinanti non farà altro che danneggiare la qualità dell’aria locale ed aumentare le malattie respiratorie più il rischio di neoplasia su di un territorio che nonostante non abbia insediamenti industriali degni di nota presenta un incidenza tumorale superiore alla media regionale.
http://www.snamretegas.it/export/sites/snamretegas/repository/file/Anno_termico_2013x14/Informazioni_utenti/rete-naz-gasdotti/RNG_30GIU2013_ITA.PDF
Sull’efficacia dei sistemi di sicurezza (che vi sono si), bisogna valutarne anche l’efficacia ed i danni comunque procurati, tanto materiali che in vite umane, tanto sul ponderato >>>
https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/12/12/austria-esplosione-un-terminal-del-gas-un-morto-e-18-feriti-calenda-rischio-forniture-e-stato-di-emergenza/4033633/
e tanto sull’ imprevedibile, dai semplici smottamenti ai più dannosi terremoti.
Ma… De gustibus non est disputandum