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Da dove si comincia, in assenza di partiti, per creare una classe dirigente, di amministratori? La domanda se la pone Sulmona e la risposta arriva dal vicinato. Quello all’ombra delle montagne, dove la sopravvivenza passa anche da trafori metaforici, pur di fare rete, importare idee e regalare soluzioni che vengono “dall’estero”. Lo insegna Gagliano Aterno, prima delle quattro tappe italiane del ciclo di visite studio Idee in Viaggio – StudyVisit organizzato dall’Associazione nazionale Comuni Virtuosi.
Da oggi, e per tre giorni, nel Comune gaglianese una decina di giovani amministratori, provenienti da tutta Italia, sarà riunita per un incontro che si concentrerà sul tema dei “Comuni ospitanti”. Durante i tre giorni di attività, i partecipanti avranno la possibilità di conoscere da vicino il territorio e di sviluppare proposte concrete che possano essere adattate e replicate in altri contesti, in linea con le caratteristiche e le risorse di ciascun Comune. Ogni gruppo di lavoro sarà supportato da un referente locale, che accompagnerà i partecipanti nella scoperta delle peculiarità del territorio e nel processo di progettazione. Alla fine dei tre giorni verrà premiata altresì la pratica più innovativa, la quale potrà essere poi messa in pratica dall’amministrazione comunale.
Il focus è quello di stimolare una rete di amministratori giovani che possano contaminarsi a vicenda con idee innovative e concrete. Oltre che di “Comuni ospitanti” il progetto affronterà nelle altre tappe il tema della “Cooperativa di comunità”, quello di “Ambiente e sostenibilità” e della “Comunità ospitante”. L’idea è proprio quella di creare un’opportunità di crescita reciproca, dove ciascun partecipante non solo impara dai progetti di altri Comuni, ma ha anche la possibilità di riflettere sul proprio territorio, sperimentare soluzioni nuove e fare rete con altri amministratori che condividono l’obiettivo di costruire un futuro più sostenibile.
“La comunità gaglianese da qualche anno sta sperimentando progetti innovativi di neo-popolamento, transizione ecologica, servizi dal basso e partenariato pubblico/privato – commenta il sindaco Luca Santilli -, un nuovo modo di abitare che non vuole essere statico ma in continuo movimento”.
Insomma, soluzioni concrete a problemi concreti. L’opposto di quanto serve sul piatto la politica sulmonese, impelagata tra alleanze strategiche e riunioni fiume. Dove prima deve esserci il successo, la vittoria, lo spazio personale rivendicato da chi fa spola da un partito all’altro pur di emergere e portare sé alla popolazione e non le proprie idee di comunità.
E se Gagliano prova ad abbattere montagne e distanze, Sulmona se le costruisce intorno, più di quanto la natura non abbia già provveduto a fare, barricandosi anche all’interno del comprensorio del quale dovrebbe essere motore e propulsore. Perché di territorio e di progettazione, unione con gli altri Comuni, dalle parti di Ovidio non se ne parla. Né nelle riunioni fiume della sinistra finalizzate a cavare un ragno dal buco da gettare nel tritacarne, né nei silenzi – divenuti imbarazzanti dopo oltre un mese dalla designazione del candidato sindaco – della destra, tutta presa a spartire alla briciola la torta del presunto festeggiamento. Da un lato c’è l’immobilismo del centrosinistra, chiuso in dinamiche di partito che non vogliono scendere a patti con il coraggio di una proposta nuova per spasmodici interessi di gruppi, dall’altro c’è una destra che ha consegnato le chiavi della città ai tutor di partito. Come se le alte sfere regionali, da sei anni al comando della nave abruzzese, fossero la panacea ad ogni male, disagio, collegamento scomparso o tribunale che rischia di chiudere i battenti. Con la sanità che non cura e che chiude, i servizi che scompaiono, l’economia e il lavoro in costante stato di ritirata.
Lo scopo della vittoria personale, anteposto alle soluzioni concrete che il territorio chiede, presenta un conto salato. A pagarlo, neanche a dirlo, chi si recherà alle urne. Stordito dalle trame disegnate per sbloccare il seggio e arrivare tra gli scranni di palazzo San Francesco.
Il copione è lo stesso da un ventennio. Già scritto, già recitato, già visto, come in un sequel della Disney. Per un paio di mesi si parlerà di rinnovamento, ci sarà la solita caciara su Cogesa, ci si interrogherà (e solo quello) sul calo demografico. Poi “luglio, agosto, settembre sempre rivoluzioni” come cantava Carboni, tra Ztl e Notti Bianche si o no, per tornare in primavera (se non la prima, la seconda) a parlare della crisi, di consiglieri pronti a cambiare banchi, quadre da trovare, maggioranze da reinventare: come nel “grande cerchio della vita”… Senza più Re, né Leoni.
Fino a qualche anno fa vedevo con disappunto chi avesse lasciato Sulmona per costruire la propria esistenza sociale e professionale altrove.
Ora capisco che avevano previsto prima degli altri che in questo territorio non c’è speranza e quindi non gliene faccio più una colpa se sono andati via.
Qui da decenni regnano sterili e dannosi personalismi , un capoluogo di regione che non ti ha mai valorizzato e dei paesi limitrofi che hanno approfittato come sciacalli di questa situazione di debolezza.
Questo è il risultato che nessuno potrà sovvertire !
Dovrebbero farsi da parte alcuni “dinosauri” che non vogliono arrendersi alla loro estinzione e impediscono un sano ricambio di classe politica che rinnovi e porti “aria pulita”.
Il fenomeno storico dei cagots.La selezione di natura che procede in sestessa.
Solo i sulmonesi possono essere in grado di consegnare la città e le proprie sorti, a coloro che hanno da sempre lamentato essere la causa dei problemi e del mancato sviluppo della citta.
Un capolavoro proprio!
Del resto non è un caso se siamo ridotti come siamo: il copione è lo stesso da un ventennio…
E giusta e sacrosanta la battaglia per il Tribunale, ma le emergenze per la città sono tante, ormai inutile ripeterle, lo facciamo, più o meno da vent’anni.
Cioè da quando questa città sembrava destinata a un fiorente sviluppo economico che poi, stranamente, si è interrotto.
Ha detto bene, benissimo.
Sono anche più di vent’anni o più di un ventennio, e la doppia dicitura è volutamente bipartisan per non “escludere nessuno dalle proprie responsabilità”, che questa città è stata minata nella sua identità e sviluppo, assorgendosi ad un declino imposto e costante.
Quali i perchè e quali le cause di queste scaigurate scelte.
A chi diamo fastidio e perchè solo Sulmona è così regredita.
Quali le soluzioni (e non le chiacchiere)?
BISOGNA FAR RINASCERE UNA CITTA’ E UN INTERO TERRITORIO…
I CITTADINI NON VOGLIONO CHE LA CITTA’ LENTAMENTE SCOMPAIA PER DECISO DISEGNO E PER INEZIA E TORNACONTO DI CHI DOVREBBE DIFENDERLA!!!
POLITICI, FATE UNO SCATTO D’ORGOGLIO E RISCATTO VERO PER VOI E PER LA CITTA’!
“La concezione ciclica corrisponde al modo in cui le civiltà arcaiche erano solite concepire il tempo.L’osservazione empirica dei fenomeni naturali mostrava all’uomo una natura caratterizzata da fasi cicliche, dal ripresentarsi continuamente, e a intervalli regolari, di determinati fenomeni: si pensi all’alternanza tra il giorno e la notte, a quella delle stagioni, ai cicli della vegetazione e, in particolarmodo, al movimento degli astri. Da questi elementi si deduceva un tipo di concatenazione degli eventi in chiave circolare.”
Quindi dobbiamo aspettarci il ritorno delle dittature?
Non credo.
In questo periodo lo sguardo dell’ umanità progredita è così chiaramente rivolto al futuro e non ai rozzi, arcaici e primitivi modelli del passato.
Società primitive in cui c’erano sovrani assoluti che imponevano al mondo, il proprio volere con la forza e le armi.
O ricchi e potenti, che in virtù della propria ricchezza e il proprio potere ritenevano di dover essere al di sopra della legge…
E il popolo bue sempre pronto ad applaudire…
caro signor Adios i paesi limitrofi NON sono sciacalli come lei li definisce, non è corretto e soprattutto molto offensivo nei confronti di chi, al contrario di voi, si impegna e si dà da fare per migliorare la propria esistenza, non è poi così migliore rispetto a Sulmona ma se non altro i governi durano l’intera legislatura e qualcosina si porta a casa. Per cui la colpa è soltanto la vostra poiché votate, e questo è innegabile visto che i voti li prendono, certi personaggi che hanno a cuore esclusivamente il proprio interesse. Siete solo chiacchiere e distintivo…. e posto fisso.
Approvo
Sono i sulmonesi che si fanno portare per il naso dai soliti “furbi”.