La carne rossa è cancerogena, lo dice il link, il futuro è vegetariano.
E quel bambino figlio di vegani morto denutrito? eccovi il link.
No. E’ il glutine il nostro nemico. Basta con la pasta, sfondiamoci di tofu.
Ma il tofu è transgenico, è scritto qui, viene dalla Cina.
Fuori gli stranieri che ci portano le malattie.
Macchè, sono le medicine alternative la peste. Il bambino morto di otite, eccovi il link, curato con l’omeopatia, sti bastardi.
Ma aveva la leucemia, dice il link.
Peggio. Andrebbero impiccati i genitori.
Giusto, vacciniamo tutti.
Tutti chi?
Tutti, bambini, insegnanti e bidelli, col morbillo non si scherza. Lo dice la scienza.
E chi la fa la scienza? Informatevi cretini, sono le case farmaceutiche che ci lucrano.
Non date retta ai complottisti, il nostro partito è per il vaccino obbligatorio, il nostro eminente immunologo lo dimostra.
Ma quale eminente, ecco il link, è stato radiato.
Si, ma poi è stato riabilitato, guardate il link.
Ma quale? qui c’è scritto che la moglie di Salvini ha un amante.
Lui a predicare e lei a Ibiza a mettergli le corna.
Ahahahaha.
Sicuramente un po’ è colpa del medium, vale più il titolo della notizia, lo slogan rispetto al fatto, il sensazionalismo sulla verità. E sul web il link è gratis, giustifichi tutto e il suo contrario, perfino che il povero Salvini è cornuto.
Annoia e affatica approfondire, che a leggere tutto si capisce poco e confonde, mentre la nevrosi collettiva pretende opinioni svelte, provate su pochi, frettolosi e zigzaganti riferimenti.
Così il fatto, già distorto dalla ricerca di un facile e soddisfacente sensazionalismo, si appallottola come il caglio attorno al nucleo più denso, fino a farsi gigantesca e deformante bufala.
E sulla bufala, già ingigantimento di una falla, si costruiscono movimenti di fondamentalismi più che di opinioni, a pretendere pro o contro, l’irrinunciabile posizione di ognuno, di qua o di là da un fatto che, ad approfondire davvero, manco c’è.
Il fatto è solo la rappresentazione slabbrata e ribattuta che se ne è prodotta, ombre della caverna di Platone che rendono reale non la cosa vera ma – come la chiamava Totò – la supposta.
La cui destinazione finale sappiamo bene tutti quale sia.
La Politica che fa? E che deve fare? se è espressione della società, neanche della sua parte migliore, non può che rincorrere la supposta del mal di pancia collettivo che porta voti al momento, quello che la gente adesso vuole e che per l’appunto, appuntandosi sulle bufale, non è niente di più di una focaccia farcita su cui qualcuno giura vadano i pachino, qualcuno il prosciutto di parma.
Il guaio è che la soluzione che se ne genera è inversamente proporzionale al dato scientifico che dovrebbe supportarla, più questo è labile, ingiustificato e contraddittorio più la legge evocata è perentoria, massimalista, senza sfumature.
Siano radiati i contrari, zittito il dissenso, sanzionati i reticenti, sbattuti a destra e a manca i poveri bambini, chiamati a giustificazione di qualsiasi schizofrenia del matrix adulto.
A nessuno deputato a decidere che venga in mente di mettere davvero a confronto gli scienziati, incalzarli di domande per sviscerare i dubbi, fino a spingere il contraddittorio oltre la comprensibilità più elementare.
E nessuno dei potenziali pazienti, noi destinatari del provvedimento, che si sottragga al giudizio ad ogni costo, sponda al sentito dire come paletta di un flipper che rimbalza a destra e a manca le poche palle di certezze rimaste, in una grottesca top ten di confusione globale.
Ciascuno si sente vocato a salvare l’umanità, a ripostare il caso personale che dimostri la tesi unica, il cugino o l’amico dell’amico miracolato da un rinvenuto segreto di fatima o dal personale santone che ha scelto per lui la pillola rossa o blu del Matrix.
Silenzio.
Ci vorrebbe un po’ di silenzio, più che per legge, per epidemia collettiva. Un po’ di sano silenzio per un tempo minimo, il minuto in memoria di una tragedia prima della partita di calcio.
Spegnere il giudizio e accendere l’ascolto. Perché per sgonfiare la bufala, tocca starsi a sentire davvero e dopo, solo dopo, decidere se per la focaccia è meglio il pachino o il prosciutto di parma.
Pure se la legge della bufala dice il basilico.
Antonio Pizzola
Per dirla in poche parole diciamo che sarebbe il caso di ricominciare ad usare il cervello,invece di fidarsi ciecamente di televisione ed internet!
grazie Gianni. hai ragione, l’avrei dovuta dire con 4 parole, ma finché se ne capisce il senso va bene.