Dalle scuole, alle mense scolastiche, dalle esternalizzazioni dei servizi, all’acquisto di beni oltre i 40mila euro. Il Comune di Sulmona, da oggi, ha ufficialmente le mani legate nel fare le gare. Un impedimento giuridico, che si aggiunge a quello politico e amministrativo, che rischia di immobilizzare più di quanto non lo sia stato finora l’apparato di palazzo San Francesco.
L’uscita dalla Centrale unica di committenza del Comune di Pratola Peligna (che se ne andrà con le Terre dei Peligni) e che diventa effettiva appunto da oggi, infatti, mette il Comune di Sulmona fuori legge. Una legge che dal 2015 estende a tutti i Comuni non capoluogo di provincia, l’obbligo di avvalersi per le gare d’appalto di una Cuc, cioè di un’organismo che tenga dentro due o più Comuni. Insomma Sulmona non è più amministrazione aggiudicatrice e le alternative, per l’acquisto di beni e servizi superiori ai 40mila euro, saranno quelle di rivolgersi alla Consip o al Mepa che, però, non sempre riescono a soddisfare i bisogni di un ente pubblico.
In soldoni vuol dire che le gare d’appalto per opere e servizi di rilievo, resteranno inevase fino a quando non sarà costituita una nuova Cuc con l’ingresso di altri Comuni.
Le urgenze più immediate sono quelle dei cantieri scolastici per i quali ci sono soldi in cassa da cinque anni, quella della refezione scolastica che l’amministrazione comunale aveva promesso di espletare entro novembre (appalto scaduto nel dicembre del 2014) e ancora quelle dell’esternalizzazione dei servizi, tra cui quelli per il front e back office che doveva essere già conclusa e per la quale il Comune si è addirittura rivolto ad un consulente esterno.
Tutto resterà fermo e immobile, questa volta con la scusa di non poter materialmente e giuridicamente agire. Le cose potrebbero cambiare solo con l’ingresso di qualche Comune-partner nella nuova Cuc di Sulmona, ma di candidati, finora, ci sono solo i Comuni di Prezza e Roccacasale, usciti dalla Cuc di Terre dei Peligni, ma che non potranno entrare nella struttura di Sulmona prima di gennaio del 2018, come d’altronde stabilisce il regolamento della Cuc Terre dei Peligni da cui i due piccoli Comuni sono usciti, mettendo in discussione anche l’appartenenza all’Unione dei Comuni che hanno formalizzato due anni fa con Raiano, Corfinio e Vittorito.
Bravi bravissimi. …continuate così!
Siamo ai titoli di coda…….aspettiamo solo la fine (il commissario)