La cassa dell’ufficio di Fossa piange e il Comune è costretto ad anticipare i soldi, almeno una parte, per il contributo di autonoma sistemazione. Da quindici mesi quindici, d’altronde, quaranta famiglie non ricevono quanto gli spetterebbe come sostegno ai disagi logistici seguiti al terremoto del 2009. Come se non fosse già abbastanza grave che a distanza di nove anni non siano rientrate nelle loro abitazioni.
Ma tant’è, l’ufficio sisma di Sulmona, tra interruzioni e riattivazioni, contratti bloccati alle cooperative e poi ripristinati a tempo determinato, ha perso il treno e anche il binario.
Perché la verità è che i soldi sono sì finiti a Fossa, ma anche che sono finiti perché il Comune ha rendicontato troppo tardi (a novembre scorso), proprio a causa della sospensione per dieci mesi (da gennaio ad ottobre 2017) del rapporto con la Satic che gestiva le pratiche.
Così visto il continuo pellegrinaggio degli sfollati al Comune, si è deciso di anticipare un trimestre di pagamenti: circa 31mila euro per mettersi in pari almeno con il mese di febbraio 2017. Da Fossa, d’altronde, il 18 gennaio scorso è arrivato chiaro il segnale: “Al momento non è possibile procedere al trasferimento delle somme per le spese assistenziali – scrivono gli uffici per la ricostruzione – in quanto in attesa della pubblicazione della normativa che assicuri le nuove disponibilità per la prosecuzione dell’assistenza alla popolazione”.
L’anticipo del contributo è stato al momento solo deliberato dalla giunta (con atto del 25 gennaio), ma finora i contanti o bonifici che siano, in tasca agli sfollati non ancora arrivano.
Abbastanza magro, d’altronde, è il “bottino” ottenuto finora dall’ufficio sisma potenziato dagli inviati di Abruzzo Engineering ad agosto scorso: ad oggi sono state lavorate solo le pratiche (250) di tipo A, quelle insomma che valgono al massimo 10mila euro l’una e per le quali, anzi, sono ancora in fase di verifica le richieste di integrazioni pervenute.
Dall’Utr7 di Goriano (senza stipendi anche loro da un annetto) sono state riprese però 7 pratiche, di cui 6 di tipo B e 1 di tipo E. La documentazione è in fase di istruttoria e quando sarà ultimata potrà liberare lavori per circa 6,5 milioni di euro.
Qualcosa in più, dice l’assessore Angelucci, si sta facendo per i Sal (stato avanzamento lavori): “In attesa che l’Usrc completi l’istruttoria del riscontro amministrativo inviato dal Comune di Sulmona, e che conseguentemente venga ricostituita la piena operatività di cassa – dice Angelucci -, prosegue l’attività di istruttoria, approvazione, rendicontazione puntuale e liquidazione dei Sal”.
Insomma all’ufficio sisma l’oro non luccica neanche più e si spera che presto ci si rimetta davvero in cammino sulla ricostruzione. Se non altro la Regione ha concesso un’ulteriore proroga all’utilizzo degli addetti di Abruzzo Engineering, la cui convenzione è scaduta il 31 dicembre, prorogata fino a fine gennaio prima, ed ora fino a fine febbraio con la prospettiva di rinnovare il rapporto.
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