“La centralità dello stabilimento di Atessa l’amministratore delegato Tavares deve dimostrarla con i fatti”. Con queste parole il segretario generale FIOM CGIL Chieti Alfredo Fegatelli ha commentato le dichiarazioni rese ieri dall’a.d. del gruppo Stellantis Carlo Tavares in risposta alla richiesta del presidente Marsilio di rinnovare l’impegno assunto nei confronti dell’ex Sevel di Atessa.
Una risposta che non ha convinto i sindacati secondo i quali “se l’a.d. Tavares fosse convinto di ciò che afferma, dovrebbe specificare quali e quanti investimenti intende realizzare nel sito della Val di Sangro” dove sarebbe necessario, continua il comunicato, “adeguare l’attuale stabilimento alla produzione di furgoni di nuova concezione”. Non basta quindi, sottolinea Fegatelli, investire nella nuova linea di verniciatura “che tra l’altro sta incontrando serie difficoltà” consentendo di verniciare non più di 650 furgoni al giorno rispetto agli oltre 900 previsti, i quali “sono comunque inferiori ai 1250 prodotti fino allo scorso anno”.
A non convincere i sindacati anche quanto asserito in merito al lancio della nuova gamma, “l’ennesimo restyling che però non sembra incontrare il favore del mercato” se è vero, come riporta lo stesso comunicato, che nei primi sei mesi le immatricolazioni di veicoli commerciali leggeri in Europa sono aumentate del 13%; una percentuale che Stellantis non riesce a raggiungere “forse perché sta perdendo quote di mercato a favore delle aziende concorrenti”.
Come poco convincenti risultano anche le affermazioni di Tavares a proposito delle “prestazioni e sostenibilità dell’azienda” che a suo dire dipenderebbero “anche dalla competitività dell’ambiente in cui operiamo” e che “tra i fattori chiave ci sono costi energetici ragionevoli, infrastrutture ferroviarie e stradali all’altezza degli standard internazionali e il giusto sostegno ai nostri investimenti attraverso i contratti di sviluppo”. Parole che suonano “come un alibi preventivo per giustificare i non investimenti” scrive il segretario generale FIOM CGIL Chieti che da Tavares si aspettava un chiarimento in merito alle risorse da investire e ai relativi progetti prima di affrontare la questione dei cosiddetti “fattori chiave”. Sospetti avallati da quanto accade nel vicino Molise dove, ricorda il comunicato, “siamo ancora in attesa di risposte sulla Gigafactory mentre nel frattempo si assiste al lento ma inesorabile svuotamento del sito ex FCA di Termoli”.
Per non credere che quelle di Tavares siano solo “affermazioni vuote” i sindacati attendono i fatti, ed esortando il presidente Marsilio a “non lasciarsi affascinare dall’azienda” il cui amministratore delegato in un’intervista al Sole24Ore “lasciava intendere l’avvio di nuove assunzioni ad Atessa”, dove invece una settimana dopo scattava la cassa integrazione, ricordano l’antico detto abruzzese che recita “chi è stato morso dalla vipera ha paura anche della lucertola”.
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