Sarebbe stato pagato in parte da un amico – che però non ha voluto rivelare chi è – e in parte da lui stesso, tramite un’applicazione con la quale i sequestratori gli hanno svuotato il conto. Duecentomila dollari in tutto sarebbe il riscatto pagato per la liberazione di Panfilo Colonico, l’imprenditore 49enne sulmonese rapito in Ecuador la settimana scorsa. Sulla sua liberazione, hanno però fatto sapere le autorità, ha influito anche e soprattutto la pressione della polizia che, poco prima del rilascio avvenuto mercoledì sera (giovedì notte in Italia), aveva fatto irruzione in uno dei tre covi nei quali era stato nascosto l’ostaggio, aveva arrestato due sequestratori e ucciso un terzo.
“Quello è stato il momento nel quale ho avuto più paura – ha spiegato ieri lo stesso Colonico in una conferenza stampa convocata davanti al suo ristorante – perché temevo che i rapitori volessero vendicarsi uccidendomi”.
A tradirlo, comunque, sembra sia stato un addetto alla sicurezza che tempo fa aveva tentato di disattivare le telecamere per rubare soldi nel locale e che qualche giorno fa è stato sorpreso a prelevare un televisore dal ristorante “Il sabore mio”, da dove Colonico è stato sequestrato il 23 giugno scorso.
Colonico, continuerà ad essere Benny, come si fa chiamare in Ecudaor, portando avanti il suo progetto imprenditoriale che prevede l’apertura di un altro ristorante a Guayaquill.
“Non sapevo ne sarei uscito vivo fino all’ultimo – ha spiegato – quando cioè mercoledì sera mi hanno liberato dicendomi di camminare senza voltarmi: pensavo mi avrebbero sparato alle spalle”.
Si, certo…
Ieri sui monti ho visto delle mucche di colore viola
Ti sbagli cara marmotta le mucche le ho viste anche io, ma erano Rosso Ferrari…