Sempre più casi di tumore al seno:”La farfalla sulla nuca”, prevenire leggendo

“Tu sei come me”. Rispetto al passato, qualcosa nel mondo delle donne colpite dal tumore al seno sta cambiando. E’ la scrittrice di Popoli Brunella Campea a parlarne, in prima linea nella lotta e per la prevenzione di questa malattia. Un male che debilita nel corpo e nella psiche. Campea che sei anni fa è stata colpita e ha combattuto contro questa “massa” anomala e che continua, oggi, a parlarne. Perché la base del restare in salute è proprio questa, quella cioè di dedicarsi del tempo per i controlli periodici.

Nel suo libro “La farfalla sulla nuca”, edito da Edizioni Nuovo Mondo, Campea racconta la sua esperienza ripercorrendo il periodo di malattia con tutte le sfumature che assume non solo a livello personale ma anche nei vari ambiti familiare, ambientale, amicale e così via. “Il testo trasmette e condivide una esperienza – spiega -, ma ha anche una funzione catartica. In tante mi hanno scritto e confermato che sono riuscita a dare voce a tante cose che loro stesse non riuscivano a capire percorrendo e analizzando diversi temi. Anche un libro fa prevenzione”.

Brunella Campea scopre il suo male nel 2013. Dall’inizio del suo percorso ad oggi la sensibilità al tema è aumentata parecchio, soprattutto grazie alle attività che arrivano dai privati, perlopiù associazioni: Pink Pratola è un esempio sul territorio peligno, mentre a livello regionale, tra Teramo e l’Aquila, sta facendo tanto l’associazione Morena che ha donato all’ospedale San Salvatore dell’Aquila due Dignicap, i macchinari che bloccano la caduta dei capelli durante il periodo di chemioterapia. Si tratta dello stesso che Pink Pratola, appunto, vorrebbe donare al Santissima Annunziata di Sulmona con una raccolta fondi ancora in atto. Ancora prima si ricorda l’impegno di Raiano nella lotta al tumore al seno che ha condotto all’apertura di un centro di prevenzione ad hoc.

Ottobre è il mese della prevenzione, degli eventi che si susseguono per non abbassare mai l’attenzione. “L’80 per cento delle donne colpite – prosegue Campea – può guarire ma si deve intervenire per tempo”. Screening continui, insomma, necessari dai 40 anni, ma da valutare anche prima a seconda della ‘familiarità’ che si ha con la malattia. Un problema che nell’ultimo periodo sta colpendo anche uomini, sul territorio peligno c’è stato un caso”.

Il San Salvatore dell’Aquila, negli anni, ha più volte fatto presente come i casi di tumore al seno dalla Valle Peligna abbiano superato la soglia statistica. Particolare che, però, pare non venga preso in considerazione con la dovuta importanza. Nel 2016 in Abruzzo è stato istituito il registro dei tumori “una cosa di facciata da quello che so – spiega la scrittrice – perché non si sa come e quando avvengono i monitoraggi e non si capisce come possa servire alla prevenzione visto che si dovrebbero pubblicare i dati raccolti”.

Nel periodo di malattia fondamentale è la “rete” di rapporti umani che si crea attorno alla donna e che parte principalmente dalla famiglia. Non per tutte è così, purtroppo. E’ sempre Campea a fornire il numero delle donne abbandonate dai propri mariti in caso di malattia, si tratta del 30 per cento. “E’ chiaro che questo è un problema che colpisce in prima linea la famiglia. Ci si difende in ogni modo dal dolore, magari si cambia atteggiamento, ma dopo un momento di smarrimento totale si ritorna ad una lucidità”.

“Molte donne vivono ancora la malattia con vergogna, fortunatamente negli ultimi anni questa cosa si sta superando attraverso il riconoscimento tra donne con lo stesso problema” conclude Campea. Oggi pomeriggio di questo e altro se ne parlerà alle ore 17 presso lo Spazio Web di via Circonvallazione Orientale a Sulmona in occasione della presentazione di “Una farfalla sulla nuca” con la scrittrice e l’intervento di Daniela Di Bartolo.

Simona Pace

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