Dovranno fare a meno di quella che la pagina Facebook ufficiale del liceo Fermi definisce “l’erotica dell’insegnamento” (sic), ovvero “le voci che si rispondono, il linguaggio paraverbale, i silenzi, gli occhi che si incrociano e che si parlano”, ma gli studenti della Valle Peligna torneranno presto a lezione, nonostante il decreto ministeriale di sospensione dell’attività didattica a causa del Coronavirus. Non dietro i banchi di scuola, ma dietro le scrivanie delle proprie case: è tutto pronto, dal Polo scientifico a quello umanistico, fino all’Alberghiero di Roccaraso, passando per le scuole elementari e medie, infatti, per l’attivazione delle classi virtuali, ovvero della didattica a distanza.
Già ieri gli insegnanti si sono attivati per le iscrizioni e ci sono state le prime prove per celebrare i consigli di classe, almeno delle quinte, che nel Polo umanistico sono state programmate in videoconferenza mercoledì e giovedì prossimi. E già domani o al massimo tra lunedì e martedì almeno gli studenti delle superiori torneranno a fare lezione.
Lo faranno in aule virtuali dove al banco corrisponderà uno schermo: ognuno dalla propria postazione di casa, insegnanti e alunni. Collegati in chat o in video sulla piattaforma digitale di ciascuna scuola, nella propria classe virtuale, sfruttando il già collaudato sistema del registro elettronico, con la possibilità di interagire, allegare documenti, segnare assenze e presenze, fare domande, dare risposte.
Per una volta, insomma, essere social avrà la sua utilità “e chissà – azzarda la preside del Polo umanistico, Caterina Fantauzzi – che qualcuno non trovi persino più stimolante questo linguaggio. Le crisi sono un’opportunità in fondo e quella che ci si presenta ora ci richiede di mettere in pratica le competenze acquisite in questi anni e che ci hanno portato ad ospitare lo scorso anno l’evento di Futura. Non ci sono scuse, non si possono dire bugie: tutti sono connessi oggi e chi non ha un computer lo potrà fare tramite whatsapp”.
“E’ uno sforzo organizzativo notevole – aggiunge il preside del Polo scientifico, Massimo Di Paolo – ma noi siamo prontissimi e d’altronde abbiamo già sperimentato in passato simulazioni del genere. Dal punto di vista didattico per il momento daremo priorità alla somministrazione di materie di indirizzo e di esame, ma se la chiusura delle scuole dovesse prolungarsi estenderemo la scuola digitale ai normali orari. Ovviamente dedicheremo questi giorni al recupero e all’approfondimento”.
Qualche giorno in più forse servirà invece all’Alberghiero di Roccaraso dove il decreto ministeriale è piombato troppo all’improvviso e troppo tardi per poter essere rispettato alla lettera: “Abbiamo dovuto organizzare 150 ragazzi che risiedevano al convitto – spiega la preside, Cinzia D’Altorio – per questo siamo riusciti a sgombrare la scuola solo oggi (ieri ndr). Ma contiamo anche noi di partire per i primi giorni della prossima settimana con le lezioni a distanza. E lo stesso faranno anche le scuole primarie e secondarie – aggiunge la D’Altorio, che è anche presidente provinciale dell’associazione dei presidi – anche perché è possibile che il decreto di chiusura venga prolungato e non si possono perdere tutti questi giorni di scuola”.
Problema più grande è che l’Italia non è ancora completamente digitalizzata dal punto di vista delle infrastrutture! Ci sono ancora zone e paesi dove si naviga sotto i 10 mega