Chiedono la partenza immediata dei cantieri su quelle scuole non sicure, vulnerabili, alle quali bambini e studenti hanno dovuto rinunciare da un pezzo, peregrinando qua e là.
Questa mattina sotto l’affaccio di Palazzo San Francesco il colore è rosso emergenza, quello delle penne raccolte affinché la pagina della macchina amministrativa “si riempia di cose da fare fino ad ora non fatte”. Sicurezza, lo ripetono più volte dalla delegazione che ha organizzato la manifestazione, una rappresentanza esigua quella del comitato Scuole Sicure, che stamane si è data appuntamento per tornare a parlare di un diritto violato, quello della tutela e della serenità dei propri figli e di una città “che sta man mano perdendo tutto”. Capofila dell’adunata, Alberto Di Giandomenico affiancato dal neo coordinatore di Forza Italia Antonio Menchinelli, al loro seguito una decina di persone, poca cosa rispetto al malessere quotidiano espresso dalle famiglie, sarà stato il lungo ponte dell’Immacolata, l’influenza o lo spirito del Natale anche se in realtà ancora un po’ sopito a guardarsi attorno, ma le voci previste, così come i numeri, stamattina non c’erano. Presenti invece erano le rimostranze e le richieste avanzate sul perché sulle scuole tutto si sia arenato, un pasticciaccio che vede come culmine musp “presunti tali, sono solo container” ripete il coordinatore di Italica.
Il comitato lamenta i lavori fermi alla Radice per la mancanza del progetto, i 14 milioni che da quattro anni sono stantii nei cassetti, alla mancanza di progetti di prevenzione, fino ad arrivare ad una summa di problemi, criticità che attraversano i luoghi in cui i genitori affidano per una parte della giornata i propri figli. Inevitabile, dopo l’incontro di sabato scorso organizzato da Barbara Zarrillo al liceo Fermi con le famiglie di San Giuliano di Puglia, il pensiero ai 27 bambini molisani rimasti intrappolati nel sisma, morti bianche a causa di strutture ed istituzioni che non hanno protetto i piccoli alunni, spiegano
Menchinelli rinnova l’invito all’amministrazione ad agire “i soldi ci sono, devono imparare a spenderli”, in conclusione Di Giandomenico sui Musp“di certo sono più sicuri degli edifici cittadini ma questo non deve essere un obiettivo, un traguardo, perchè quando si arriva a chiedere i musp perchè le scuole non sono sicure, siamo di fronte al fallimento delle istituzioni”.
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