Gli studenti della scuola Capograssi cercano casa: con un avviso pubblico, infatti, il Comune di Sulmona, fallite tutte le ipotesi di ricoveri temporanei, sta cercando uno stabile che possa ospitare i circa duecento studenti delle medie e della materna in modo da permettere l‘inizio dei lavori di adeguamento sismico della sede di via Dalmazia.
Un’impresa tutt’altro che facile, perché i requisiti necessari per soddisfare l’avviso sono molto stringenti e, a naso, Sulmona non sembra avere a disposizione uno spazio del genere, non nei tempi e nei modi richiesti almeno.
Dal canto suo il Comune mette sul piatto 110mila euro per un affitto di dieci mesi, a partire dal primo settembre e fino a giugno prossimi.
L’edificio dovrà avere tutte le carte in regola, quelle sulla vulnerabilità sismica e sulla destinazione d’uso, e dovrà essere di almeno millecento metri quadrati non frazionati: dieci aule ordinarie, due laboratori, cinque locali da destinare ad uffici, una sala professori, tre aule per la scuola dell’infanzia, un locale per la mensa e ancora servizi igienici a sufficienza e cablaggio internet.
Il tutto pronto, chiavi in mano, compreso il trasloco, entro il 31 agosto prossimo.
La domanda dovrà essere presentata al Comune entro il 9 maggio, ma è abbastanza improbabile che qualcuno risponderà all’avviso.
Sembra quindi evidente che i lavori alle Capograssi, uno dei pochi iter burocratici arrivati a conclusione, non potranno partire prima che si sblocchi il famoso puzzle della logistica, che passa inevitabilmente per l’avvio e la conclusione dei lavori alla scuola Masciangioli. L’edificio di via Mazzini, infatti, oltre ad essere sovradimensionato per ospitare i suoi studenti, libererebbe con la sua apertura i Musp della caserma Battisti, permettendo così di trasferire non solo gli studenti della Capograssi, ma anche quelli della Serafini.
In via Mazzini, tuttavia, il cantiere non ancora si sblocca, nonostante gli annunci e le promesse: la ditta appaltatrice e il Comune, infatti, non hanno ancora raggiunto un accordo sulle cosiddette riserve, ovvero sul possibile aumento dei costi dei lavori dovuti al ritardo con cui il Comune sta procedendo alla consegna ufficiale del cantiere, nonostante l’appalto sia stato affidato tre anni fa.
L’obiettivo resta quello di riconsegnare la scuola a Natale, ma sui tempi il condizionale è d’obbligo come lo è, di conseguenza, anche sull’avvio dei lavori nelle altre scuole.
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