Tre anni di attese e di silenzi, anni di opportunità mancate e di difficoltosi dialoghi tra scuole, famiglie e politica. Un dialogo messo sempre più alle strette per via dell’assordante assenza di risposte alle ripetute richieste di genitori e delle disposizioni di legge, al fine di garantire sicurezza negli edifici scolastici.
Pierluigi Marzi, presidente del consiglio d’istituto del terzo circolo, denuncia il persistente disagio con una lettera inviata alla dirigenza della scuola, chiedendo la pubblicazione online del documento di valutazione rischi(Dvr). Quel documento obbligatorio per legge e per legge vincolato a risposte cadenzate a seconda delle criticità che rappresenta.
“La rete familiare provvede alle piccole riparazioni e alla manutenzione delle aule – spiega Pierluigi Marzi – la serratura è riparata, il vetro sostituito, la classe ritinteggiata. Tutto di nascosto per non infrangere il regolamento d’istituto perpetrando il “segreto di Pulcinella” e consentire una situazione ambientale che si avvicini il più possibile alla normalità”.
Restano, però, le grandi emergenze, quali la mancanza di certificati degli impianti antincendio che non sono revisionati, la mancanza di uscite di sicurezza e un’infinità di segnalazioni, riguardanti i singoli ambienti; emergenze a cui, secondo il rispetto delle normative, bisognerebbe rispondere nell’immediato ricevimento della richiesta.
Tuttavia a Sulmona tutto sembra tacere, neanche il responsabile della sicurezza Tonio Di Nisio, nella molteplice veste di addetto alla sicurezza e dei rapporti con l’ente, non riesce ad avere risposte alle criticità esistenti: non le dà il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, non le ha date l’ex assessore all’Istruzione, Paolo Santarelli, e non le dà l’attuale delegato ai Lavori Pubblici, Nicola Angelucci con cui i genitori hanno avuto un incontro qualche giorno fa.
Il problema è del terzo circolo, ma non solo del terzo circolo: perché quel documento delle criticità non lo ha mai pubblicato nessuno. Perché il timore fondato è che non si riesca proprio lontanamente a garantire quella sicurezza richiesta.
A partire dalla Lombardo-Radice, scuola sotto cantiere, sotto incendio e sotto sfratto: spostata per “un tempo breve” diventato nel frattempo indeterminato, nei locali dell’ex Cescot ed ex Croce Rossa. Dove il Dvr ha evidenziato lacune pesantissime, mai soddisfatte e dove, dall’inizio dell’anno scolastico si continua a non fare attività fisica per mancanza di una palestra e a mangiare in classe perché non c’è la mensa.
Perché la sicurezza non è fatta solo di indici di vulnerabilità e la scuola non solo di chiacchiere.
Mariagrazia Verrocchi
Sono stati ritenuti responsabili anche gli insegnanti incaricati della sicurezza. (Cassazione Penale, Sez. 4, 22 marzo 2016, n. 12223 -Liceo Darwin – Rivoli).
basterebbe un po’ di amor proprio…i genitori per Legge hanno la responsabilita’ della tutela dei minori,e soprattutto quella di madre natura….quindi non devono chiedere nulla…vietano l’ingresso ai figli, tutelandoli ,nelle scuole che non espongono le certificazioni di sicurezza,valutazioni,nulla osta ecc,ecc…naturalmente allertando le forze dell’ordine(e giornalisti) per le violazioni delle disposizioni di Legge specifiche….chi deve pagare paghera’…altro che piccole riparazioni,tinteggiatura,carta per i bagni,scampagnate con attivita’ motorie non autorizzate,ecc,ecc…mentre i politicialtroni incassano,incassano,incassano