Ci sono voluti quasi tre anni e mezzo dall’affidamento dei lavori e quattro mesi dall’ultimo “solenne” annuncio di partenza del cantiere. Ma alla fine anche la scuola Masciangioli sembra aver trovato la strada. Ieri, infatti, è arrivata la fumata bianca che, con tutte le cautele che questa infinita vicenda richiede, potrebbe far partire i lavori nell’edificio di via Mazzini la prossima settimana.
Formalmente si tratta di una determina fatta ieri a conclusione di un riunione tenutasi a palazzo San Francesco tra il Rup Fabrizio Petrilli e la ditta, con la quale si autorizza il direttore dei lavori Salvatore Trincali a fare un computo dei lavori aggiuntivi da compiere nella scuola: tetto, vetri e infiltrazioni, che non erano previsti nel progetto iniziale (perché problematiche subentrate successivamente alla gara), senza i quali il progettista si era rifiutato di garantire l’agibilità dell’edificio. Una pratica che, in realtà, era sul tavolo del quarto settore da mesi, senza riuscire ad ottenere la firma del dirigente.
Questo passaggio, insieme al riconoscimento delle cosiddette riserve dovute ai prezzi aumentati tra l’aggiudicazione e la cantierizzazione dei lavori, aveva bloccato l’adeguamento sismico della scuola che già usciva da un lungo contenzioso legale.
L’appalto che vale oltre 3,8 milioni di euro dovrebbe così finalmente partire, anche se sarà difficile, a dirla tutta inverosimile, che si riusciranno a rispettare i tempi di consegna che l’amministrazione comunale aveva promesso, ovvero il rientro degli alunni, oggi confinati nei Musp, entro Natale. Più credibile è quindi la data di settembre 2020, quando inizierà cioè un nuovo anno scolastico che, contestualmente alla riconsegna dei lavori delle scuole Capograssi, dovrebbe mettere se non fine, almeno un argine all’emergenza logistica delle scuole sulmonesi che da tre anni, dopo il terremoto del 2016, vivono e convivono in una situazione di profondo disagio.
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