Le lezioni inizieranno domani con il primo dei quattordici appuntamenti di questa ottava edizione della Scuola di liberalismo, un corso di formazione rivolto agli studenti delle superiori, agli universitari della facoltà di Economia dell’Aquila (per i quali saranno riconosciuti crediti formativi) e più in generale a chi vorrà misurarsi con i temi di politica, filosofia e storia, contando su relatori di caratura nazionale.
Sulmona è una delle quindici città, infatti, che ospita la scuola nata nel 1988 a Roma, che finora ha tenuto ben 110 corsi e che, tra le altre cose, può vantare una stretta collaborazione con l’Istitute of Economic Studies di Parigi che riserva ai migliori studenti uno spazio ai suoi seminari estivi.
La bandiera del liberalismo “che non è né di destra, né di sinistra” spiega Luciano Angelone, promotore con l’associazione Progetto 2000 della Scuola, continua insomma a sventolare, nonostante con la caduta del muro di Berlino sia venuta meno la dottrina politica antagonista del comunismo che molti degli iscritti al corso neanche ricordano, visto che la partecipazione, almeno per concorrere alle borse di studio, è riservata agli under 30.
Il primo appuntamento, per le lezioni che tornano dopo anni a Casa Capograssi, è domani con Giuseppe De Filippi (giornalista del Tg5) con una lezione dal titolo: “Il liberalismo funziona. Il successo storico delle economie aperte al mercato”.
Seguirà venerdì 10 novembre una sessione dedicata all’Abruzzo con la relazione di Pino Ferzoco sull’inchiesta parlamentare sulle condizioni dei contadini negli Abruzzi.
Poi ogni lunedì e venerdì fino al 18 dicembre per parlare di libertà di informazione (Franco Chiarezza), di Silvio Spaventa (Fabrizio Politi), di populismo, nazionalismo e protezionismo (Siro Freni), di globalizzazione tra dirigismo e liberalismo (Giandomenico Barcellona), del passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica (Mario Barbi), di Brexit (Giacomo Bandini), di meritocrazia (Pietro di Muccio de Quarto), di liberalismo “giusto” (Alessandro Rico), della Tatcher (Luca Tedesco) e di libertà (Giuseppe Casini).
Quindi una pausa per permettere ai corsisti di presentare una tesina (entro il 19 febbraio) e il 9 marzo 2018 l’ultimo appuntamento con Nicola Iannello e il suo “liberalismo prossimo venturo”.
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