Perché si possa tornare tra i banchi della sede storica di via Togliatti gli studenti della Lombardo-Radice dovranno attendere almeno due anni scolastici: in una riunione tenuta ieri tra Comune, dirigenza e rappresentanti dei genitori, infatti, è stato stilato un nuovo cronoprogramma per la messa in sicurezza della struttura i cui progetti sono stati ancora una volta rivoluzionati. Bene che va, ha calcolato il dirigente Gianfranco Niccolò, si tornerà in via Togliatti non prima di settembre del 2021.
Dall’abbattere e ricostruire annunciato lo scorso anno, nonostante il nulla osta del ministero, infatti, si è ora deciso di procedere con una soluzione “mista”, in grado di preservare da una parte gli indici di vulnerabilità richiesti e dall’altra i rapporti con la ditta appaltatrice, per evitare cioè eventuali e possibili contenziosi per aver cambiato le carte in tavola rispetto al bando originario.
La strategia è quella, nello specifico, di intervenire con il rafforzamento di alcuni corpi dell’edificio esistenti e in particolare il lato che dà su via Cornacchiola e il corpo centrale, ovvero la palestra e l’anfiteatro interno. Per il resto della struttura, invece, si procederà con l’abbattimento e la ricostruzione secondo, questa è l’intenzione, caratteristiche architettoniche ad impatto zero, cosa che consentirebbe di accedere ad ulteriori finanziamenti da parte del ministero.
Siamo in realtà ancora nel mondo delle ipotesi, soprattutto per questa seconda fase. Per il momento, infatti, c’è solo l’impegno a far partire i lavori di messa in sicurezza dei corpi da salvare entro la prossima primavera, per terminarli nel giro di cinque/sei mesi.
Solo in un secondo momento, quindi, si potrà passare all’appalto per la seconda fase, quella della realizzazione della nuova struttura. Con in mezzo tutti i se e tutti i ma a cui il Comune di Sulmona e la sua burocrazia ci ha abituati.
Basti pensare, d’altronde, che gli studenti della Lombardo-Radice furono cacciati dalla loro scuola nel giugno del 2017 con la promessa di farvi rientro nel giro di un paio di mesi. Sono passati oltre due anni e altrettanti ancora ne dovranno passare.
Di certo c’è che almeno per questo e il prossimo anno scolastico alunni e maestre rimarranno nei locali, angusti e inadeguati, dell’ex Cescot, dove da poco è arrivato un nuovo “pallone” (che chiamarlo tendone sarebbe meglio) per fare attività fisica, ma che si è scoperto, solo dopo il noleggio, non essere a norma, tanto che il Comune ha stanziato ora ulteriori somme per l’acquisto di protezioni in gomma per renderlo più sicuro.
vista la fine che ha fatto il Classico mi sa che gli alunni di questa scuola ci porteranno i nipotini quando sarà pronta……