Le temperature a Palazzo San Francesco superano di gran lunga quelle del termometro estivo. Tempi di schermaglie e stoccate corrono tra i banchi della maggioranza, il vaso è rotto e pure la misura sembra essere colma almeno dai toni che i compagni di banco, il gruppo di Sulmona al Centro e il solista Pingue, usano nei rispettivi comunicati.
Questa volta tocca proprio al consigliere di Avanti Sulmona, che sarebbe uscito dalle grazie della maggioranza, insomma fuori controllo, rispondere alla ramanzina dal sapore più che di ammonimento quasi da cartellino rosso impartita ieri dal gruppo di Sulmona al Centro che aveva accusato Pingue di essersi reso protagonista “di scivoloni e posizioni ambigue, uscite fuori luogo” e che loro no, non sarebbero più disposti a tollerare, invitando il collega a fare chiarezza.
Il consigliere di Avanti Sulmona al richiamo non si mette sugli attenti, la levata di scudi insomma continua a tenere la scena. Alle accuse di ambiguità Pingue non ci sta e risponde “certificano che la vera pretesa, malcelata nel linguaggio estorsivo delle accuse rivoltemi, sia in realtà la volontà di relegarmi al ruolo di consigliere fantoccio, per limitarmi ad alzare la mano e a lusingare chi tiene le fila di questo governo cittadino” e aggiunge “Quando la proposta, che dovrebbe rappresentare una ricchezza per un gruppo democratico, viene percepita come disvalore, condannata e pubblicamente “minacciata” (di cosa poi?), dalla logica dell’alleanza si passa a quella del corporativismo”
Dall’analisi al corporativismo degli “yes men”, Pingue ricorda che in democrazia esiste il confronto e che lui rappresenta un gruppo politico e “una nutrita porzione di cittadinanza dalla quale sono stato eletto”, ai “censori” ribatte ”ho autonoma capacità di pensiero e sono in grado di dissentire”. Sui voti poi, specifica, sono quelli che hanno sempre sostenuto le posizioni raggiunte, Pingue si toglie qualche sassolino consigliando a chi scopre l’ordine del giorno al momento della sua discussione in aula, “ai colleghi eterodiretti se vogliono comportarsi da consiglieri o da adeptdi portare proposte ben strutturate e condivisibili”.
Botta e risposta con toni non prorpio serafici, Sulmona al Centro rilancia con parole che poco hanno di riconciliatorio, svelando l’abbandono di Pingue durante la riunione di maggioranza di ieri sera, “guardandosi bene dal discutere del problema politico che riguarda questa maggioranza” e ancora “Pingue mette a serio rischio la tenuta di questa amministrazione. Il suo abbandono, infatti, non ha permesso alla maggioranza di discutere di importanti temi come la sanità, i trasporti e la riorganizzazione” un comportamento sentenziano “di chi per personalismi e aspirazioni politiche rischia di proiettare la propria città verso un lungo commissariamento”.
Un clima da resa dei conti, banchi divenuti troppo stretti e la questione numeri, nelle acque agitate, diventa più che mai centrale “Se qualcuno mi sta mettendo alla porta, – incalza Pingue – dovrebbe assumersi la responsabilità di farlo a viso aperto, mostrando quel volto antidemocratico ed unipersonale da tante parti ormai solo lamentato. No Sindaco, non allarmarti, lo so bene che quel volto, ahimè, ahitè, ahinoi, non sarebbe comunque il tuo”
Anna Spinosa
Vi sarà il temuto bagno di sangue?
O sarà l’ennesima abbassata di orecchie e di coda fra le gambe per tutti per poi arrivare ad un nulla?
bene,tutte chiacchiere di cialtroni incapaci,inconcludenti,inefficienti,inutili,ora anche vigliacchi,cacasotto,piu’ codardi invertebrati,naturalmente senza coda,in nassenza di quelli che ci mettono la faccia,abbiamo tanti quaquaraqua,o no?