L’Apc di Sulmona rischia il declassamento e l’accorpamento a quella di Avezzano e sul caso interviene la consigliera regionale Scoccia che scrive: “Ci risiamo, si parla di tagli e la Valle Peligna è, come al solito, fonte prediletta per il recupero di economie, un intero bacino trattato alla stregua di un’appendice che non merita di stare al passo con il resto della Regione. È intollerabile la continua opera di spoliazione perpetrata ai danni dell’area Peligno-Sangrina. L’ultimo sgarbo, in ordine temporale, ai danni di questo comprensorio, è l’accorpamento degli uffici dell’agenzia di promozione culturale (APC) di Sulmona e Castel di Sangro a quelli di Avezzano”
La Scoccia attacca poi la sua maggioranza: “Non posso, in qualità di rappresentante del territorio, soprassedere a questa grave decisione della Regione che priva un’ampia area del centro Abruzzo di importanti figure regionali. La logica imporrebbe, infatti, che ad essere accorpati siano gli uffici nelle sedi centrali e non le sedi distaccate che rappresentano l’unico punto di riferimento degli uffici regionali per molti cittadini. Sono pronta a contrastare questo deleterio accorpamento con tutti i mezzi a disposizione, per non lasciare che Sulmona continui ad essere teatro di spoliazioni e ridimensionamenti ad opera di istituzioni che trattano ormai le aree più fragili con superficiale distacco”.
“È mia intenzione – continua Scoccia – richiedere l’audizione del direttore Germano De Sanctis e dell’assessore Febbo, per fare chiarezza su questa riorganizzazione degli uffici e per portare le istanze di un intero territorio. Non possiamo permetterci un Abruzzo a due velocità, non debbono coesistere nella stessa regione aree ricche di servizi e investimenti e aree dimenticate. È impensabile piegarsi ottusamente ad una logica di economia, le zone più deboli hanno l’estrema necessità di tornare al centro dell’agenda regionale”. Intanto la cultura e in particolar modo quella erogata nelle aree interne, continua ad essere razionalizzata per fare cassa.
S.M.
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