Non ci sarà il certificato medico “attestante la problematicità” come ha richiesto, per giustificare l’assenza di ieri, in una circolare il preside del Polo scientifico Massimo Di Paolo, sottolineando che “non sarà ritenuto valido il mero certificato attestante l’idoneità dell’alunno/a a riprendere la frequenza”; ma una più semplice e poco banale verità: “Per gravi motivi connessi alla salvaguardia del suo futuro”. E’ questo quello che scriveranno oggi alcuni genitori sul libretto delle giustificazioni dei figli che ieri hanno partecipato alla manifestazione in difesa del clima, un evento planetario che ha coinvolto solo in Italia un milione di studenti in piazza e a cui hanno aderito 124 Paesi e 2052 città in tutto il mondo. Sulmona compresa.
Ragazzi, adolescenti, che, raccogliendo l’appello di Greta Thunberg, hanno suonato la sveglia al mondo dei grandi, un mondo che si sta avviando verso l’autodistruzione o meglio verso una distruzione causata principalmente dall’uomo, dall’uso scellerato delle risorse, dall’inquinamento e dalle promesse, prima tra tutte gli accordi di Parigi, mai rispettate.
Sulla Rete c’è chi si diverte a prenderli in giro, chi evidenzia le contraddizioni di protestare per un mondo pulito e lasciare poi i giardinetti sporchi, chi fa le interviste in piazza per metterli in difficoltà, calcando la mano su una definizione sbagliata di buco dell’ozono o di cambiamento climatico.
Chi, ancora, da loro vuole una “Tac” per rientrare a scuola, pena “l’attuazione delle procedure previste dal regolamento d’Istituto”: “Si tratta di un richiamo che quando raggiunge il numero di tre – spiega un alunno in piazza – influisce sul voto in condotta”. Lo dice senza preoccuparsene più di tanto questo coetaneo di Greta, come a spiegare che ha altri e ben più seri problemi a cui pensare. Lui, loro.
Tant’è che, annuncia il Collettivo studentesco in un video, sabato prossimo si torna ad aderire al FridaysForFuture (venerdì per il futuro), con un autobus che partirà da Sulmona alla volta di Roma per partecipare ad un’altra manifestazione.
Riempie il cuore vedere questo entusiasmo, questa spiazzante consapevolezza, che mette i grandi davanti ad uno specchio sudicio e imbarazzante. Fatto di omissioni, bugie e reiterati egoismi. Con il paradosso, nero su bianco, che ora devono essere loro, i ragazzi, a giustificarsi per l’assenza. Che magari la scuola fosse in grado di insegnare quello che insegnano queste piazze.
Questa ragazzina è la figlia abusiva della Wallstróm che si è fecondata da sola con il kit che si compra online secondo l’ultima trovata alla moda delle nazifemministe svedesi per l’annullamento dell’uomo. Comunque anni orsono la ambasciata svedese (quando c’era Ruth Jacoby) organizzò uno strano convegno di letteratura svedese proprio a Sulmona ed il povero Pelino si ingegnava a trovare, oltre Santa Brigida, altri nessi tra la Svezia e Sulmona. Ne approfittai per restituire alcuni libri che avevo in prestito dall’Istituto svedese a Roma. Incontrai l’addetto culturale Ann-Louice Dahlgren, una tipica svedese ancora accesa di antichissimo se non intatto e mai stemperato biondismo nordico e gli chiesi dove fosse la sfilza di Volvo blu con gli autisti in livrea e scorta della polizia per portare tutte queste autorità diplomatiche da Roma a Sulmona, almeno lascio il pacco all’autista . Mi rispose Cheee? Noi svedesi per legge di rispetto del clima ,negli spostamenti istituzionali dobbiamo obbligatoriamente preferire il mezzo di trasporto più economico e meno inquinante, perciò ci è vietato l’uso delle automobili e tutta la delegazione siamo arrivati in treno dalla stazione Tiburtina e con cambio obbligatorio ad Avezzano.Ci rimasi male..
Quindi in un immediato futuro, e magari con il finanziamento di leggi anche europee di incentivazione al rispetto ambientale, si potrebbe pensare di costruire nel centro abruzzo una nuova entita’ amministrativa costituita da tutti i paesini serviti dalla metropolitana gia’ esistente con i quattro bracci delle ferrovie da Fontecchio a Roccaraso e da Carrito a Bussi, che convergendo tutti alla stazione di Sulmona con l’ ecologico ed economico treno e con un biglietto urbano a tempo come l’AMA a L’Aquila , trovano tutti gli esercizi commerciali ed i servizi economici sanitari sociali amministrativi ert. all’interno ,sul piazzale binari o nei pressi della stazione. Cosi’ da essere ognuno completamente indipendente ,disincentivando l’auto ed abbattendo le emissioni nocive in un sistema di vita green , sicuramente piu’ pulito come si conviene in un area circondata da tre parchi nazionali e di forte richiamo per nuovi abitanti in questi paesini spopolati .
@Kasper9 anche perché questo Federico, vantandosi del nuovo ospedale non pensa che è nascosto ed irraggiungibile se non esclusivamente in auto o al limite sud della valle che dovrebbe servire, tra le campagne di Pettorano, quando il posto più raggiungibile sarebbe stato proprio il piazzale della stazione di Sulmona. Poi il San Salvatore di L’Aquila sembra un grande parcheggio con un ospedale al centro in un caos di macchine simile ad Addis Abeba. Negli Ospedali di Danderyd o di St.Gòran a Stockholm, di primaria importanza come il San Salvatore non ci trovi asetticamente parcheggiate fuori più di 10 macchine perché sono serviti dalla stazione metro che gli arriva proprio sotto e tutti per qualsiasi motivo, lavoro od assistenza, arrivano in metro senza alcun problema, neanche di parcheggio.
Il preside chiede il certificato medico per aver partecipato alla manifestazione in difesa dell’ambiente!!!
Forse è la prima volta, da tempo, che gli studenti partecipano ad una manifestazione di carattere internazionale, per la quale si è pronunciato persino il Presidente della Repubblica. Ma il preside(?) è connesso, legge i giornali?
Questo preside è incredibile. Gli studenti fanno finalmente una manifestazione seria, vera, sentita e lui, che fa? Li punisce. Si sono mosse tute le città del mondo, ma lui, il preside, non lo sa. Ma se lo sa è ancora peggio. Non possiede un minimo di cultura, di sensibilità che lo faccia scattare, insieme ai suoi studenti, in difesa della casa comune, il nostro ambiente. Per questi motivi, lo bocciamo pubblicamente, sonoramente davanti ai suoi studenti.
Che vada a casa!!!!
bene,pedate bene assestate ai cialtroni,questo signore pensa di essere un Dio,ha firmato una circolare,ed allora? Le leggi sono quelle dei Codici ,non le circolari del capo d’istituto,direttore ,funzionario, dirigente comunque da attuare solo se in rispetto delle regole stabilite dalle Disposizioni,quindi un genitore puo'” giustificare” come meglio crede ,altro che regolamento interno in violazione delle Leggi,purtroppo i politicaltroni pensano di fare come gli pare,o no?
Decreto Presidenziale 1518 del 22/12/1967 art. 42 comma 6:
«L’alunno che sia rimasto assente per malattia dalla scuola per piu’ di cinque giorni, puo’ esservi riammesso soltanto previa visita di controllo del medico scolastico, ovvero, in assenza di questi, dietro presentazione alla direzione della scuola o dell’istituto di una dichiarazione del medico curante circa la natura della malattia e l’idoneita’ alla frequenza.»
Chiedere il certificato prima dei 5 giorni non è legale e potrebbe anche portare a conseguenze. Sinceramente spero che ci sia stato un equivoco e che la circolare sia stata male interpretata.
Inoltre, in presenza di giustificazione debitamente firmata dal genitore (naturalmente è facoltà della scuola verificare l’autenticità della firma), l’assenza va giustificata per legge. Sanzioni dovrebbero scattare solo in presenza di documentazione incompleta o omessa.
bene,oltre a quanto richiamato,ultimo recente regolamento d’istituto,la gazzetta amministrativa ministero pubblica istruzione,(minuscola di rigore)…in violazione ,la circolare,o no?
Ma quanti scioperi fanno gli alunni senza alcun motivo, solo per fare “gavetta”.
Non so più da quanto non si sente uno sciopero organizzato per una causa di tutto rispetto: la salvezza del pianeta!!!
La salvezza di tutti noi!
Ma chi ha nominato preside un personaggio così? Senza cultura, senza empatia per il destino di tutti noi.
Esiste ancora un Provveditore agli studi? Che lo licenzi!
Sciopero per il clima? Io sarei più propenso a fare sciopero contro l’inquinamento, di ogni genere e grado. Basti pensare all’inquinamento da particolato di cui soffrono molte città italiane e che spesso è causa di malattie bronco polmonari. E che dire dell’inquinamento da diossina? E la plastica, che sta distruggendo la fauna marina e che nei fiumi e mari ormai è là a tonnellate? Il clima è cosa più complessa, il cui studi lasciamolo agli scienziati. Il clima è ancora nel limbo di modelli matematici, che dipende da molti fattori. Se io chiedessi: “cos’è il gradiente termico dell’atmosfera?” Di quanti chilometri è lo strato d’aria che circonda la terra? Cos’è la coperta termica della terra? Che ruolo hanno gli oceani nel regolare la temperatura atmosferica e perché? Ecco, io queste cose le leggo e le medito, anche se non è il mio campo e non mi faccio infinocchiare dai predicatori del nulla. Ecco io sono per la lotta all’inquinamento, sarebbe più azzeccato. Il clima lasciamolo perdere è un argomento per specialisti con le pxlle (vedi Rubbia) e non di 4 sbarbatelli.