Una tragica fatalità, un incidente domestico, anche se Balbina Pinna, 74 anni originaria della Sardegna e da tempo residente a Castel di Sangro, non si trovava a casa, ma nell’ex capannone della falegnameria del marito quando, l’altro giorno, è rimasta schiacciata da uno strettoio (più che da una saldatrice), morendo poi nella notte all’ospedale di Sulmona mentre stava eseguendo la Tac.
Un tragico incidente di cui sono stati testimoni cinque tra amici e familiari della donna che con lei si trovavano nel capannone di via Aufidenate per svuotare il magazzino.
Nessuna responsabilità di terzi, secondo la procura di Sulmona che oggi stesso dovrebbe rilasciare il nulla osta per la restituzione della salma alla famiglia. Una conclusione a cui i magistrati sono arrivati sulla base dei racconti dei presenti e sulla relazione della ricognizione cadaverica che ha confermato come la morte sia sopraggiunta a causa delle gravi fratture riportate dalla donna.
A liberarla dal pesante torchio, d’altronde, sotto il quale era finita, sono dovuti intervenire i vigili del fuoco, chiamati insieme al 118 e ai carabinieri dagli stessi familiari.
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