Scanno, non fu dissesto finanziario. Il Tar dà ragione all’opposizione

Scanno non è un Comune fallito. Questo ha stabilito il tribunale amministrativo regionale dando ragione ai consiglieri comunali di minoranza e all’ex sindaco Pietro Spacone che insieme a due privati cittadini avevano presentato ricorso contro la deliberazione del consiglio comunale scannese che lo scorso 6 dicembre aveva approvato lo stato di dissesto finanziario. Lo scorso marzo sempre il Tar aveva disposto la sospensiva della dichiarazione di dissesto finanziario per il Comune di Scanno rimandando la discussione nel merito al pronunciamento di ieri che ha confermato l’orientamento avuto a marzo dai giudici.

Il tribunale amministrativo ricorda nella sentenza che “la decisione di dichiarare lo stato di dissesto finanziario non è frutto di una scelta discrezionale dell’ente, rappresentando piuttosto una determinazione vincolata in presenza dei presupposti di fatto fissati dalla legge” e cita pertanto l’articolo art. 244, D. Lgs. 267/2000 che stabilisce che “si ha stato di dissesto finanziario se l’ente non può garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili”. Secondo i giudici dunque “al 31 dicembre 2018 (ultimo esercizio chiuso con rendiconto approvato) il Comune di Scanno non risultava strutturalmente deficitario e come riconosciuto anche nella relazione allegata alla delibera di dissesto nella quale si legge che l’Ente non risulti essere strutturalmente deficitario secondo gli indici di deficitarietà strutturale”.

Amedeo Fusco, capogruppo dell’opposizione consigliare Scanno Insieme ha dichiarato: “Siamo contenti che, soprattutto in un momento così difficile, gli scannesi non dovranno pagare l’addizionale irpef e che si potrebbe lavorare fin da ora ad un’attenuazione della pressione fiscale sulle famiglie. Speriamo che finalmente prevalga il buon senso e che si torni ad essere più umili e pronti all’ascolto delle ragioni dell’altro. Sia chiaro, sin d’ora, che, se registreremo una chiusura da parte di chi governa Scanno e se dovesse esserci un ricorso per far fallire scanno, che non è né merita di essere un paese fallito, chiederemo che le spese di causa non siano pagate dagli scannesi, ma da chi si è ostinato in scelte campate in aria”.

S.M.

2 Commenti su "Scanno, non fu dissesto finanziario. Il Tar dà ragione all’opposizione"

  1. Questo significa che quando si fanno cose che non si capiscono e non hanno fondamento a rimetterci e soltanto l’interesse pubblico.

  2. Publio Vettio Scatone | 24 Aprile 2020 at 08:30 | Rispondi

    Dopo questa magra figura, Sindaco, dimettiti insieme ai tuoi consiglieri e torna a fare l’avvocato a tempo pieno.

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