Due dei quattro dipendenti del Centro regionale beni culturali sono stati dirottati all’ufficio cultura del Comune di Sulmona, “per aiutare nella gestione del Bimillenario” spiega il dirigente Giancarlo Zappacosta. Non è insomma solo un trasferimento di sede quello del presidio regionale nell’ex caserma Pace, ma un ulteriore rinforzo, o se si vuole commissariamento, delle competenze di palazzo San Francesco. Quello che il sindaco Casini definisce uno spostamento “secondo l’accordo Comune-Regione” è insomma qualcosa in più che una stanza data in prestito.
La Regione, dal canto suo, non ha fatto questo grande sforzo, anche perché dopo il pensionamento della responsabile Rosa Giammarco, spostata al Crbc dopo l’inchiesta sui fondi alla cultura nella legislatura Chiodi, non è chiaro quali debbano essere le competenze del Centro stesso. Insomma a cosa serva senza neanche una dirigenza. Tant’è che non si fa peccato a pensare che questo possa essere un primo passo dello smantellamento del presidio regionale.
Oggi intanto, con la conferma della disponibilità degli spazi dell’Inps, si sono definiti tempi e modi del trasferimento di parte della sede dell’Apc che, come anticipato da Il Germe una settimana fa, non potrà più essere ospitata nell’edificio a torri progettato da Paolo Portoghesi, ritenuto troppo fragile per far rischiare ai dirigenti regionali l’autorizzazione ad un uso parziale, previo l’alleggerimento dei carichi verticali, così come invece è stato fatto per le scuole nel settembre scorso.
La Casini ha annunciato anche i tempi del trasferimento: massimo quindici giorni per spostare una parte del patrimonio librario e restituire almeno qualche sala studio ai ragazzi che dal 16 maggio scorso sono rimasti senza una biblioteca.
Sarà un trasferimento parziale e temporaneo, perché in futuro, in autunno dice il sindaco, si cercherà di rendere praticabile la sede dell’ex Circolo costruzioni di via Pola, più capiente ma meno attrezzata a ricevere una biblioteca.
…e nessuno se ne vergogna !!!!!