La possibilità avanzata da alcuni abitanti di Bagnaturo di Sulmona, di voler passare al comune di Pratola Peligna continua a tenere banco nel dibattito cittadino, come dimostrano le recenti dichiarazioni di Sulmona Bene in Comune che sulla sua pagina Facebook se la prende con la sindaca Casini per non essere stata in grado di ascoltare i cittadini della frazione sulmonese.
“La risposta del sindaco Casini ai cittadini della frazione di Bagnaturo in seguito alla richiesta avanzata da alcuni di passare al Comune di Pratola Peligna è di un’arroganza unica – scrive Sbic – mostra l’impalpabile spessore politico, l’incapacità di gestire qualunque questione e la scarsa attitudine all’ascolto dei cittadini. La tecnica del “benaltrismo” inoltre, non funziona e non funzionerà mai in una città come Sulmona che di “ben altri problemi” ne ha a valanga”.
La sindaca si era infatti pronunciata in merito alla questione dicendo di non aver avuto segnalazioni da parte dei cittadini, di avere problemi ben più gravi da affrontare e di non stare a fare campagna elettorale come la sua collega pratolana Di Nino.
Scrive ancora Sbic: “A questo va aggiunto che il grido di dolore dalle frazioni è giunto più volte: per l’asilo chiuso, per la mancanza di spazi nella scuola elementare dopo l’accorpamento con la scuola materna e per il costo del biglietto mensa che costringe gli abitanti dalla parte di Pratola a pagare il prezzo pieno del biglietto. Forse quando i genitori dei bambini di Bagnaturo si sono recati in Comune, il sindaco era impegnato a fare “ben altro” e non li ha ricevuti o più semplicemente ha fatto orecchie da mercante. Resta il fatto di avere frazioni lasciate a loro stesse, senza una programmazione, senza la volontà dell’amministrazione di considerarle come parte viva del territorio e non semplici appendici. Nel nostro metodo politico c’è quello dell’ascolto di tutti, consigliamo alla Casini di scendere dal piedistallo sul quale si culla e di andare fra gli abitanti delle frazioni a capire quali sono i veri problemi”.
A Bagnaturo nel frattempo la questione sta lentamente rientrando. Da parte dei promotori della proposta c’è la volontà di stemperare i toni per arrivare ad una soluzione reale che possa migliorare la vita nella frazione senza creare contrapposizioni politiche fra i due comuni.
Savino Monterisi
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