Una “drastica dieta dimagrante per tutti i dipartimenti della Regione Abruzzo”. E’ questa per il parlamentare Luciano D’Alfonso la conseguenza della “precipitosa variazione di bilancio”, decisa dalla giunta regionale costretta a far fronte alla “voragine che si è aperta nei conti delle ASL abruzzesi”.
Centoventidue milioni di passivo che in realtà, spiega l’Onorevole del Partito Democratico ,“ne nascondono molti di più. Circa 200, con il rischio di commissariamento non solo per la sanità ma per l’intera Regione Abruzzo”. Costretta adesso ad imporre un taglio di 2,7 milioni per l’anno in corso, di 2,5 per il 2025 e altrettanti per l’anno successivo, come richiesto dall’assessorato al bilancio a ciascuna delle le 8 strutture dipartimentali della Regione.
“Una cura da cavallo” imposta dal titolare del bilancio regionale, lo stesso Mario Quaglieri che insieme “alla sua collega alla sanità Nicoletta Verì” ricopriva il medesimo incarico nella passata legislatura. Cinque anni in cui si è prodotta quella situazione finanziaria a detta dell’assessorato al bilancio delineatasi solo di recente, “guarda caso dopo le elezioni regionali” aggiunge D’Alfonso per il quale “o i due assessori sono molto distratti o sono complici. In entrambi i casi si dovrebbero trarre le conseguenze”.
Milioni di debito che se “in queste elezioni europee e comunali non hanno consentito la fabbrica di collane, braccialetti e mancette che gli abruzzesi hanno patito durante le scorse elezioni regionali” non impediranno però, secondo D’Alfondo “altre donazioni alla cieca nelle prossime settimane grazie al fabbisogno di rilettura degli organi preposti”. Esempi di quella che l’onorevole Luciano D’Alfonso definisce “corruzione elettorale”, una nuova figura di reato sulla quale non è escluso, conclude l’onorevole, un convegno sul tema “per rubricare l’esattezza di questa infettiva fattispecie”.
“Durante tutta la scorsa legislatura la sanità abruzzese targata Marsilio e Verì ha prodotto meno prestazioni, più mobilità passiva e più debiti. Utilizzate tutte le risorse disponibili, si è dovuto ricorrere a un’urgente legge regionale per trovare 53,9 milioni, spalmandoli sugli accantonamenti obbligatori previsti per gli anni 2024/2025/2026. Fondi che la nota dell’Assessore al Bilancio Quaglieri ai Dipartimenti regionali invita a ripristinare subito e per farlo è stato richiesto ai vari assessori di procedere urgentemente a imponenti tagli nei propri capitoli. Così ai tagli del bilancio della Regione, -18,9 mln sul 2024, 17,5 sul 2025 e 17,5 sul 2026, si sommeranno quelli propri del settore sanitario con i Piani di rientro che le 4 Asl dovranno predisporre nelle prossime due settimane, in ragione del disavanzo che si sta già cumulando nel 2024. Nel frattempo gli assessori sono stati riconfermati e manager e amministratori responsabili dei disavanzi delle quattro Asl, cosa mai verificatasi prima d’ora, sono rimasti tutti al proprio posto, nonostante per la legge dovrebbero essere già decaduti a causa del disavanzo”, dura la presa di posizione del capogruppo Pd Silvio Paolucci sulla situazione della sanità dell’era Marsilio.
“Duole che a pagare l’inefficienza di questa gestione debbano essere gli abruzzesi che già sono costretti a migrare fuori regione, o a rivolgersi al privato, oppure rinunciare a curarsi e che perderanno ancora altre cure, prestazioni e servizi senza ricevere in cambio nessun investimento – conclude Paolucci – . Eppure il Governo regionale al momento della predisposizione del bilancio 2024 e come abbiamo più volte denunciato, già sapeva del caos perché c’erano comunicazioni fra i due settori Sanità e Bilancio, ma non ha fatto nulla per evitarlo. Resta da sapere anche come si terrà il piano sanitario appena presentato con tante e tali falle, come si produrrà sviluppo e, anche, come faranno gli altri settori in difficoltà e bisognosi di sostegno, agricoltura in primis, ad averli se la sanità è oggi il vero e proprio buco nero del Marsilio bis”.
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