Non hanno avuto riscontro le due richieste di accesso agli atti fatte alla Regione, da parte dei consiglieri di opposizione, per la documentazione ufficiale della nuova rete ospedaliera abruzzese. Quattro mesi di silenzio da parte della giunta guidata da Marco Marsilio. La prima richiesta. del 29 maggio, è caduta nel vuoto. Così come la successiva che porta la data del 14 giugno. Un’attesa beckettiana, come sottolinea il capogruppo del Pd, Silvio Paolucci.
“La verità è che non è possibile produrre atti che non esistono e pareri ministeriali che non sono stati resi – commenta Paolucci -. Un fallimento su tutta la linea, dunque, che ci espone anche al rischio di un nuovo commissariamento, perché chi governa oggi non è stato capace nemmeno di fare i passi necessari a mantenere in salute il comparto, dopo l’uscita dal commissariamento, traguardo raggiunto dal centrosinistra nel 2016. Infatti ad oggi non c’è un progetto realizzato fra quelli annunciati, non c’è un euro speso fra i milioni a disposizione, una mole mai stata così imponente per l’Abruzzo a fronte dell’emergenza Covid. Non c’è nulla che attesti che Marsilio si stia occupando della salute degli abruzzesi, a parte il risarcimento che la Regione dovrà pagare ai manager rimossi dalle Asl di Pescara e l’Aquila e dalla Direzione dell’Agenzia regionale della sanità, per fare posto alla nomenclatura politica. Ma la gestione del potere è altra cosa che assicurare il diritto alla cura e una sanità moderna ed efficiente che l’Abruzzo oggi non ha”.
“A sei mesi pieni dal 17 marzo, data del voto per le regionali e agli sgoccioli di una legislatura durata 5 anni – conclude Paolucci -, possiamo oggi affermare che Marsilio non ha prodotto nessun atto ufficiale di programmazione sanitaria, né posto la prima pietra degli ospedali annunciati, né impiegato e investito le risorse giacenti da quando è al governo, mentre la sanità abruzzese perde pazienti, prestazioni, qualità e occasioni. Oggi a crescere sono solo liste di attesa e deficit delle Asl, arrivato ormai oltre i 160 milioni di euro, come rileva anche la Corte dei Conti, un fallimento in piena regola che Marsilio sta bene così, perché è convinto di aver rivoluzionato la sanità con il gioco delle poltrone dei direttori generali, l’unico che veramente interessa il centrodestra a trazione Fratelli d’Italia. Se così non fosse, oggi, a fronte di ben due accessi agli atti, avremmo i documenti che attestano che in questi cinque anni di governo Marsilio ha fatto programmazione, che non ha affrontato e risolto anche la questione dei Dea di Secondo livello. Invece è tutto un grande bluff, Marsilio è diventato maestro nel propagandare fatti che nella realtà non esistono”.
Che la Sanità abruzzese non goda di ottima salute, nel vero senso del termine, non è di certo un mistero. Lo dimostra la strigliata arrivata dalla Corte dei Conti alla Giunta Marsilio per una situazione che ormai è fuori controllo. Secondo i dati allarmanti del report “Il termometro della Salute”, redatto da Eurispes ed Enpam e relativo alle cure sanitarie nella nostra Regione, si evince che il 28,5% degli utenti rinuncia a curarsi per motivi economici o a causa delle liste d’attesa sempre più lunghe.
Un crimine assoluto, neanche a me hanno risposto e mi hanno rifiutato l’accesso agli atti. Criminali e basta che fanno esattamente come gli pare tanto la magistratura abruzzese è una connivenza. Poi che cacxio di legge, la Costituzione dice che siamo un paese libero con parità giuridica dei diritti,CHE CACXIO di permesso debbo chiedere per visionare gli atti pubblici se lo Stato sono anche io e quegli atti mi appartengono per mia appartenenza alla Nazione.