Sanità fantasma: Alto Sangro pronto a scendere in piazza

Non escludono, anzi annunciano, forme di protesta dura, anche con manifestazioni di piazza, raccolta di firme, una lettera da inviare al presidente Marsilio e all’assessora alla Sanità Nicoletta Verì e un incontro da richiedere al prefetto. I sindaci dell’Alto Sangro non ci stanno ad essere trattati come cittadini di serie B: insostenibile l’assenza della medicina territoriale, dei diritti costituzionalmente garantiti.

Inconcepibile che un intero comprensorio, come già accaduto l’altro giorno, e come potrebbe ripetersi nel momento clou del turismo, ovvero il 30 e 31 dicembre prossimi, resti senza una guardia medica. Con la chiusura contemporanea dei presidi di Pescasseroli, Pescocostanzo e Castel di Sangro, ma anche con lacune gravi come l’assenza che si registra ormai da un po’ di tempo di un medico sul presidio assistito di Campo di Giove.

Oggi, nel giorno in cui la protesta dei camici bianchi si trasforma in sciopero contro i definanziamenti previsti dal governo, contro il taglio alle pensioni e a difesa del sistema sanitario nazionale, la mobilitazione dei sindaci dell’Alto Sangro è la conferma di una carenza dell’offerta sanitaria pubblica che colpisce in particolar modo le aree interne abruzzesi, con molti medici che abbandonano il pubblico per andare al privato o, più semplicemente, chiedono trasferimenti in altre regioni dove sono retribuiti meglio.

“Abbiamo avuto un incontro tra sindaci o delegati di Pescasseroli, Opi, Villetta Barrea, Civitella Alfedena, Barrea Alfedena, Pescocostanzo, Scanno – scrive il primo cittadino di Pescasseroli, Giuseppe Sipari – sono emerse deficienze varie e disservizi sanitari sia in area medica che riabilitativa e nel campo dei vari sevizi di assistenza sanitaria in molte realtà dei paesi vicini: occorre quindi una strategia sinergica e multiazione. Noi ci siamo e continueremo ad esserci per rivendicare un diritto essenziale”.

3 Commenti su "Sanità fantasma: Alto Sangro pronto a scendere in piazza"

  1. Il paese di pulcinella | 5 Dicembre 2023 at 14:58 | Rispondi

    L’importante è inaugurare un binario morto a castel di Sangro…poi che non ci sono i medici chissenefrega…a marzo votateli ancora mi raccomando…

  2. “Con la chiusura contemporanea dei presidi di Pescasseroli, Pescocostanzo e Castel di Sangro” la Regione Abruzzo viene meno ai suoi compiti istituzionali di assistenza sanitaria.
    In pratica viene meno il concetto stesso di Istituzione.
    D’accordo che bisogna ottimizzare risorse e servizi evitando rindondanze e sprechi ma qui si sta davvero eccedendo arrivando ad escludere interi territori dai Servizi minimi essenziali.
    Questa è una situazione generale, ossia ricorrente in tante parti d’Italia, dove la Sanità Pubblica si sta dileguando a favore, tuttalpiù, della Sanità privata (per chi può permettersela).
    Forse è venuto il momento che la protesta civile che qua e là vediamo manifestarsi (come nell’ “Alto Sangro pronto a scendere in piazza”, riprendendo qui il titolo dell’articolo) si trasformi una volta per tutte in rivolta di un intero popolo – quello italiano – tradito ed esasperato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*