Era andato a raccogliere i mugnoli, ortaggio tipico di Pettorano sul Gizio, nella campagna poco distante da casa, ma sulla strada del ritorno ha trovato la morte: Vincenzo D’Amico, 84 anni, è un’altra vittima della strada, un’altra morte che colpisce la comunità di Pettorano sul Gizio, a pochi giorni dalla scomparsa dell’ostetrica Romana D’Aurora.
D’Amico, ex vigile urbano del paese, era a bordo della sua Apecar ieri, quando, poco prima di pranzo, è stato travolto sulla strada statale 17 da una Fiat Panda che viaggiava in direzione Sulmona e con a bordo due giovani di Castel di Sangro.
Un impatto durissimo, che ha fatto ribaltare l’Apecar, provocando traumi pesanti all’anziano che, trasferito all’ospedale di Sulmona in codice rosso, è morto poco dopo.
La dinamica dell’incidente è ancora da ricostruire bene, ma da quanto si è capito l’Apecar è sbucata sulla statale da una strada interpoderale e la Fiat Panda non è riuscita ad evitare l’impatto. C’è da chiarire, però, come si stato possibile che il mezzo sia finito nella corsia opposta provenendo dal lato destro della strada (venendo da Sulmona) o se la Panda abbia invaso la corsia di marcia opposta.
La procura della Repubblica di Sulmona ha aperto un’inchiesta per omicidio stradale e oggi stesso affiderà l’incarico all’anatomopatologo per l’autopsia sulla salma di D’Amico. Non è escluso che venga contestualmente deciso di esperire anche una perizia tecnica per definire bene la dinamica e la velocità dell’impatto.
D’Amico, conosciuto come “Vincenzo la guardia”, era molto noto in paese, padre del consigliere comunale ed ex assessore che, tra l’altro, ha accusato un malore dopo aver capito la gravità dell’incidente.
Nell’incidente sono rimasti feriti, in modo non grave, anche gli occupanti della Panda, il cui guidatore è stato sottoposto ai controlli del sangue risultando negativo ad alcol e droghe.
“Ho avanzato più di una volta richiesta di installare un autovelox su quel tratto di strada – commenta affranto il sindaco Antonio Carrara – mi è stato risposto che occorre una statistica sugli incidenti. Ma è evidente che si tratta di una strada pericolosa, che interseca diverse strade secondarie su una statale dove in troppi corrono”.
Non capisco cosa c’entra l’ autovelox. In quel tratto il limite è dì 70kmh. Piuttosto chiediamoci come sia possibile commercializzare questi mezzi (ape) che in quanto a sicurezza valgono zero.
Quindi perché c’è il limite a 70 non c’è bisogno dell’autovelox? Ma se lo sanno tutti che li si va minimo a 100…come sono noti gli innumerevoli incidenti accaduti con diversi mortali…in relazione alla commercializzazione di veicoli come l’ape che ritiene in quanto a sicurezza pari a zero allora dovrebbero non commercializzare più neanche le macchinette che a sicurezza e per chi le guida(non occorre la patente) sono meno di zero!!
Certamente anche le microcar sono pericolose. I danni che ha riportato la panda non sono da 100 kmh. A quella velocità l’ape sarebbe stata disintegrata
Il sindaco potrebbe noleggiare un velox, rilevare la velocità delle auto nei vari giorni della settimana (senza fare multe) poi inviare i dati dei rilevamenti al prefetto, senza aspettare altre morti.
Su quei bei rettilinei immagino che in molti abbiano la tentazione di pestare l’acceleratore.