Roberta Salvati chiede alla sindaca di verificare se, all’interno della maggioranza che nel 2016 ha portato la coalizione “Noi per Sulmona” a Palazzo San Francesco, ci siano ancora le condizioni per governare la città, altrimenti – dice la consigliera passata con Azione Politica – si prenda atto che il progetto civico originale non esiste più.
“Siamo stati votati come civici – continua Salvati – il ventilato accordo con partiti appartenenti ormai a obsoleti sistemi, farebbe venire meno la connotazione del governo municipale voluto dalla maggioranza degli elettori. Si tratta degli stessi partiti che hanno allontanato i cittadini dalla politica. La decisione di candidarmi alle elezioni regionali con Azione Politica è stata dettata proprio dall’aver riconosciuto nel progetto civico i semi di un rinnovato modo di fare politica e partecipazione alla vita pubblica. Il mio percorso non è mai stato guidato dalla logica delle nomine, ma dalla coerenza e dal rispetto per gli elettori”.
Si evince dalle parole di Salvati che sarebbe dunque pronta a defilarsi da quella che fino a qualche settimana fa era la maggioranza Casini. La giunta che si sta provando a costruire in queste ore, sarebbe retta dai sei consiglieri rimasti in maggioranza e dai tre del Partito Democratico. Resta ora l’arduo compito di trovare quattro assessori da affiancare al “rimanente” Mariani dopo l’azzeramento della giunta voluto da Casini.
S.M.
La signora Salvati si sfila perché sa di essere già fuori dai giochi nella compilazione di una nuova lista di consiglieri di maggioranza.
Lei ha già fatto la sua scelta di campo, in passato all’interno del PD con le continue lotte intestine e dove non si può che affermare che esista una lista ciDIMA all’interno del partito stesso, come in consiglio comunale e ultimo atto nell’elezioni regionali.
La voglia di spazio e di visibilità l’ha condotta ad azioni irresponsabili quanto eclatanti, portandola pian pianino ad essere relegata all’angolino della vita politica locale, un po’ come quanto accaduto ad una sua ex collega di partito tornata in voga ultimamente, che quantomeno e contrariamente all’altra ha avuto una sua brillante coerenza politica.
Civismo o non civismo è questa la politica e su qualsiasi fronte vogliamo analizzarla… e “l’ex tutto” in questo ha lasciato un indelebile segno della sua brillante ambiguità politica… alla pari dell’altro “ex tutto” ora soccorritore della giunta ma fino a poco mesi fa anche “ex accusatore” https://bit.ly/2SoRUAa.
Per i numeri a disposizione e per le adesioni più o meno tecniche, fra poco se ne saprà di più… e per certo tale vicenda non la discolperà e/o la renderà linda e pura agli occhi degli elettori.
Ciaoneeeee, è finita. Il responso delle regionali sono solo l’inizio.