L’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì, non vuole parlare di deroga, “perché tecnicamente non può essere avanzata” ha spiegato oggi ai sindaci del Centro Abruzzo convocati all’Aquila, piuttosto di un percorso che punta a valorizzare il punto nascita di Sulmona per renderlo attrattivo, in una complessiva riorganizzazione del percorso nascita regionale. Su questo la Verì promette investimenti e personale e sottolinea come l’ospedale di Sulmona sia l’unico antisismico della regione, al centro di un’area orograficamente disagiata che ha bisogno di essere garantita nelle cure. A partire dal punto nascita.
Di scritto, però, nero su bianco, non c’è ancora niente, siamo ancora al “ci stiamo lavorando” insomma: eppure entro un mese questa strategia di salvaguardia del reparto di Ostetricia peligno dovrà essere calata sul Tavolo di monitoraggio che ne ha già chiesto la chiusura e a cui, d’altronde, la stessa Regione aveva assicurato di stare operando in tal senso.
I sindaci hanno fatto notare poi all’assessore come il parere dell’Agenas, che vincola la chiusura del punto nascita all’attivazione del servizio h24 di elisoccorso, non è così facilmente superabile, non a breve termine, almeno, perché le basi con rendez-vous necessitano di investimenti enormi.
“Aspettiamo di vedere i fatti – commenta il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini – perché le carte sono quelle che cantano e oltre a registrare le buone intenzioni dell’assessore, al momento, non possiamo andare”. Insomma la soddisfazione è molto moderata, in attesa che l’estate porti risultati più concreti e soprattutto in attesa della nomina del nuovo manager Asl, anche questa attesa per i primi di luglio.
Per il resto l’assessore non ha voluto affrontare il tema del primo livello e della rete ospedaliera, che farà parte, ha detto, della prossima programmazione, sottolineando però che, anche questa, dovrà essere rivista, perché la chiusura e l’indebolimento degli ospedali minori, sta minando la sicurezza anche in quelli più grandi, troppo ingolfati.
La montagna ha partorito per il momento un topolino di campagna, insomma, anche se, almeno, la convocazione all’Aquila dei sindaci ha mostrato un fronte molto “compatto e costruttivo” ha detto la Casini, contenta che su questioni vitali come la sanità il territorio esista ancora.
Qui l’unica strategia certa in campo é quella che vuole il P. N. chiuso a breve.
Tutte le buone intenzioni fanno parte del libro dei sogni con cui è stata imbambolata un’intera comunità.
Di fatti nessuno.
La prossima programmazione, sempre per soddisfare le richieste ministeriali da una parte e per mantenere la governance regionale sulla sanità dall’altra (nonché 70 m€) 🤐 , potrebbe riguardare un ulteriore ridimensionamento dell’ospedale.
Strano non si siano chiesti lumi anche sulla riorganizzazione dei presidi di Popoli e Castel di Sangro.
La programmazione nell’avallato “Protocollo 15” parla chiaro… e mette la parola fine al P.N. sulmonese.
Questo fronte compatto di sindaci (e gradirei conoscerne i nomi), come si rappresentanti regionali del territorio io in foto non lo vedo… anzi tutt’altro… sarà la solita mossa “abbiamo provato di tutto”, ma i “tecnici del ministro hanno deciso e non noi”?
Di certo c’é (e passi come vera bugia) che se esiste una questione vitale per la sanità, così continuando non esisterà più la vita in Valle Peligna… contenti sindaco di Sulmona & Co.
Il tutto aspettando le prossime elezioni.
Deroga o morte!!!