“Quest’anno andremo al mare tutti insieme” spiega uno dei pazienti: dopo quasi sei mesi di separazione obbligata, a seguito della chiusura imposta dall’ordinanza del sindaco Casini il 12 novembre scorso, gli utenti del Centro di salute mentale e dell’annesso Centro diurno si godono il ritorno a casa o meglio nella loro comunità. Per la sede di viale Mazzini, già riaperta da un paio di settimane, è oggi il giorno dell’inaugurazione: un ricco buffet offerto, i trenta frequentatori abituali (ma sono oltre milleduecento in tutto) che fanno gli onori di casa e la soddisfazione dei responsabili del servizio. “Ora siamo felici – dice la dottoressa Sandra Cottone – finalmente si è chiarita la questione burocratica e possiamo tornare a fornire un servizio adeguato ai nostri pazienti”.
Sono stati sei mesi difficili, in effetti, nei quali questi pazienti deboli hanno avuto in molti casi regressioni, perché nelle patologie della salute mentale i punti di riferimento fissi, il senso di appartenenza, i luoghi del quotidiano, sono spesso più importanti dei farmaci e delle terapie mediche.
“Il servizio ambulatoriale abbiamo continuato a farlo a domicilio durante questo periodo – continua la responsabile del Centro – ma è chiaro che è venuta meno la parte più importante che è quella della riabilitazione relazionale”.
Ora si ricomincia, da quel “dove eravamo rimasti”, che vale tanto non solo per i pazienti del Centro, ma anche e soprattutto per le loro famiglie che in questi mesi hanno a fatica sostituito l’assenza del servizio.
Si ricomincia con i laboratori, le attività di lavorazione della ceramica, orafa, del legno, “con percorsi personalizzati per ciascun paziente”, aggiunge la Cottone.
Il Centro è aperto dalle 9 alle 17 tutti i giorni, pausa pranzo inclusa “ci sono pazienti che a turno cucinano per gli altri con l’assistenza di un addetto”. Una grande famiglia, insomma, che finalmente ha ritrovato casa.
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