Salpa da Sulmona la birra d’Abruzzo

Dopo tre quarti di mondo girato via terra, 53 nazioni, alcune con la sua barca Blue Blazer, Ernesto Pietro Di Stefano torna a Sulmona e lancia il Birrificio Abruzzese, uno storico marchio dai nuovi connotati che propone birre di qualità belga, quelle che lo hanno appassionato negli ultimi due anni a Lussemburgo perchè la birra “è uno dei prodotti che qui non riusciamo a fare bene”. Quindi lo studio, l’analisi degli ingredienti e le tradizionali ricette da rispettare con devozione. La scelta di recuperare il Birrificio Abruzzese, poi, ha dalla sua una motivazione incentrata tutta sul riscatto sociale di quella storica azienda dell’alto sangrino assorbita ai tempi, e sull’onda del capitalismo, dalla Peroni. Al contrario Birrificio Abruzzese punta a fare dell’azienda una “comunità” tanto da scegliere la formula del consorzio.  Diversi soci, tutti rivenditori, noti locali della Valle Peligna (Soul Kitchen, Pizzeria Napoletana, Il Sayan, Il Torchio, Fralè, Neocaffè, El Encanto, Millenium) che sono saliti sulla “barca” di Ernesto per lanciare un qualcosa che promette qualità e un forte legame con il territorio.  Perchè ancor prima che prodotto, Birrificio Abruzzese è un progetto anche di crescita economica per il territorio, ma non tutti lo hanno ben capito perchè Di Stefano, che pure aveva chiesto un incontro, non è mai stato ricevuto dal sindaco Annamaria Casini. Così oggi la sede centrale di Birrificio Abruzzese è a Pettorano.

Un prodotto che porta insito in sé un messaggio, anzi tanti messaggi: il forte legame con il territorio e la sua sfumatura tutta culturale e più caratterizzante. Così è possibile bere la birra triple di Celestino V, la weiss “Ars bevitoria” di Ovidio, la pilsner della Giostra mentre in arrivo c’è la birra del lupo dedicata al Cai di Sulmona di cui Di Stefano è socio, la blanche per il pastore abruzzese è “Il piacere” a ricordare D’Annunzio con una bella ipa. E poi lo stemma, ciliegina sulla torta, con la Majella ed il Gran Sasso in lontananza, una botte che si spacca facendo colar giù tutta la birra in essa contenuta fino a formare il fiume Pescara per sfociare infine nel mare da dove Di Stefano puntualmente torna alla sua terra.

E nascono le sinergie, già. Il Birrificio Abruzzese sarà, infatti, a Zante con il Palio della Giostra Cavalleresca, un viaggio, due itinerari (costa adriatica e montenegrina) con inizio il 19 maggio e rientro il 31. Una settimana in mare con diverse soste fino a raggiungere l’isola in cui presentare il palio, appunto, e portare anche la bandiera del Cai. Un’esperienza che Di Stefano vorrebbe allargare. Ad un equipaggio collaudato potranno aggiungersi uno o due peligni, uomo o donna, gratuitamente (con priorità per gli appartenenti a Giostra o Cai), ovviamente sono richieste le doti necessarie ad affrontare un viaggio impegnativo quasi totalmente in mare, una scelta dura ed una candidatura aperta a chi volesse sulla mail ernestodistefano@gmail.com

Simona Pace

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