Ruspe in azione contro i morosi, la Saca batte cassa

Ruspe in azione per il recupero delle morosità Saca: “Un metodo al quale speriamo di ricorrere il meno possibile – spiega il presidente Luigi Di Loreto – ma che si rende necessario lì dove non c’è volontà di saldare il debito”. L’intervento, il primo eseguito dalla società pubblica, è stato fatto a Pettorano sul Gizio dove, in pratica, vista l’impossibilità di accedere alla proprietà privata, la Saca ha provveduto ad effettuare uno scavo esterno alla conduttura idrica, installando un contatore su pubblica via.Il recupero crediti annunciato però, assicura Di Loreto, sarà costante, ma non punitivo: “Proponiamo ai morosi piani di rientro personalizzati – aggiunge – calibrati cioè sul reddito dei debitori e la loro capacità di spesa, anche, se necessario, andando oltre le dieci rate previste dal regolamento”.
La platea dei debitori, d’altronde, conta circa 4,5 mila utenti, divisi in tre fasce. Quella dei morosi di prima fascia che cioè hanno debiti superiori ai 2mila euro e che sono 133, con utenze che arrivano a bollette arretrate per 40mila euro. “Si tratta di solito di condomini – continua il presidente Saca – ai quali stiamo sottoponendo cristallizzazioni del debito divise per ogni condomine e l’installazione di un contatore individuale. Su questi stiamo aprendo, nel caso di mancato accordo, altrettante cause legali”. C’è poi la fascia intermedia con utenti che hanno bollette scadute tra i 300 e i 2mila euro; in tutto sono 1287. Infine la fascia più ampia, quella che ha bollette arretrate sotto i 300 euro e che conta circa 3mila utenze.Complessivamente i crediti avanzati dalla Saca prima del 2015 ammontano a 3,5 milioni di euro e quest’anno la raccolta degli arretrati ha fruttato 450mila euro, 100mila in più dello scorso anno.
“Ci sono debitori storicizzati – continua Di Loreto – le cui posizioni intendiamo risolvere a stretto giro”.In questi giorni sono fioccate migliaia di lettere raccomandate da parte della Saca: “Si tratta di avvisi che hanno lo scopo di interrompere la prescrizione – conclude il presidente Saca – perché per luce e gas la prescrizione è fissata in due anni, per cui ogni anno mandiamo una raccomandata per interrompere i termini. Questo però non vuol dire che non siamo disponibili a trattare per fare in modo che tutti paghino ciò che devono, senza per questo svenarsi”.

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