Finalmente stanno per arrivare le tanto attese rotatorie sulla SS 17. Ci sono voluti un po’ di anni e troppi incidenti affinché fossero prese decisioni efficaci in favore della sicurezza. Non si sa come, ma i camion non avranno più problemi per arrestarsi in tempo dopo l’uscita dalle quattro corsie, forse non ne avevano neanche prima. Allo stesso modo non importa che all’incrocio di Via Ancinale già qualche anno addietro sono stati spesi dei soldi per delle scelte che oggi saranno completamente stravolte. Sarà però più facile e sicuro raggiungere le Marane percorrendo Via Cappuccini, il cimitero da Via Montesanto o proseguire da Via Pola a Via Ancinale: meglio tardi che mai! Nasceranno le tre sorelle della rotatoria dell’Incoronata che con il suo mezzo anello ciclabile suggerisce degli spostamenti in bici per i quali la Città non ne vuol sapere di cominciare ad attrezzarsi con una rete di infrastrutture interconnesse. La rotonda dei Cappuccini corre a supporto dell’ennesimo futuro tratto ciclabile che nasce e muore nel nulla come l’altra pista di via Lamaccio. Chissà se un’amministrazione comunale, contando solamente sulle proprie risorse, riuscirà mai a realizzare anche in questo incrocio un’utile rotatoria.
Tornando a bomba, la configurazione odierna della Statale 17 permette ai flussi extraurbani di bypassare Sulmona costeggiandola a Nord-Est. Dunque chi la percorre non ha la ben che minima percezione di cosa sia questa Città, a meno che già non la conosca. Al massimo ne legge il nome sulla segnaletica e, come direbbe Dante Alighieri, non ragioniam di lor, ma guarda e passa. Ma Sulmona è Città d’arte, dell’amore, la patria di Ovidio, ambisce ad essere una Città turistica; merita di presentarsi allo straniero con rotatorie distrutte, incolte, degradate? Quella dell’Incoronata preannuncia come si presenteranno i nuovi manufatti ai viaggiatori che assoceranno l’immagine della Città a quelle isole di pagliericcio arso dal sole con i cordoli sbriciolati. Per chi arriva le nuove rotonde rappresenteranno l’ingresso ad uno dei luoghi più belli d’Abruzzo; per chi passa, invece, dovrebbero essere delle vetrine sulle quali mettere in mostra le bellezze non solo di Sulmona, ma dell’intero territorio, così da catturare l’attenzione ed invogliare a tornare. Un interessante spunto viene da questo progetto per la rotatoria dell’Incoronata, idea rimasta su carta, come tante altre in questa Città, di un autore che preferisce rimanere anonimo.
Il ciottolato bianco a richiamare la pietra della Majella riveste l’isola centrale per ridurre i costi di manutenzione. In direzione Roccaraso lo stemma della Città accoglie il viaggiatore invitandolo ad entrare con un dolce pendio. Dall’altro lato su una pendenza più accentuata gli stemmi dei borghi e sestieri “difendono” la città invitando a rimanere e non andar via. Il patriottico motto Sulmo Mihi Patria Est vuole creare un senso di appartenenza a chi lo legge dopo essersi rimesso in viaggio. L’asse principale è leggermente ruotato in senso antiorario rispetto alla direzione di marcia per permettere una lettura completa dell’intera composizione. Una serie di faretti illumina di notte la sistemazione artistica con fasci di luce radiali. In cima all’asimmetrico tronco di piramide un anello di pannelli retroilluminati dà mostra di quelle che sono le emergenze della Città: monumenti e manifestazioni, storia e tradizioni che da sempre hanno contraddistinto la bellezza del capoluogo peligno.
Da troppo tempo le amministrazioni danno riprova di una scarsa sensibilità nella cura dei dettagli che spesso fanno la differenza. Perché non dare sfogo alla creatività dei tanti artisti locali per cominciare ad attuare una vera e propria strategia di marketing territoriale? In tal senso, sono davvero efficaci le estemporanee iniziative pubblicitarie autoreferenziali di qualche politicante che si accendono ad intermittenza durante l’anno come luci natalizie?
Valerio Vitucci
bel progetto….ma messo in mano ai babbacioni difficilmente sarà attuato…
Città turistica? Ma fatemi il piacere, non si è in grado neanche di mettere in atto una degna ztl. Sabato pomeriggio ore 19 lungo corso Ovidio sembrava di stare sul raccordo di Roma. Per non parlare delle auto in divieto di sosta a piazza tresca, qualcuna addossata addirittura al monumento.