L’Abruzzo è l’ultima regione italiana per erogazione del credito alle piccole imprese. Lo rivela l’economista sulmonese Aldo Ronci in una ricerca svolta per Cna Abruzzo, dove ha analizzato i dati riepilogativi dell’anno passato diffusi dalla Banca d’Italia. Un poco lusinghiero primato che fa il paio con la scarsità di strumenti pubblici – soprattutto da parte della Regione – messi a disposizione per sostenere l’accesso ai finanziamenti del sistema bancario da parte delle imprese.
“Nel 2018 – dichiara Ronci – il credito alle piccole imprese ha subito un’allarmante flessione di ben 114 milioni di euro, mentre quello alle imprese medio grandi è cresciuto di 90 milioni. In valori percentuali, il credito alle piccole imprese, categoria che nell’analisi della Banca d’Italia comprende le società di persone e le imprese individuali con meno di 20 addetti, è decresciuto del 3,9%, mentre quello italiano è calato dell’1,1%. La pesante flessione patita dal credito alle piccole imprese è il quadruplo di quella italiana e ha posto l’Abruzzo all’ultimo posto della graduatoria nazionale. Il credito alle imprese medio grandi annota un incremento dell’1% inferiore all’1,7% nazionale”.
A fare dell’Abruzzo del credito un autentico “caso” nel panorama nazionale è anche la considerazione secondo cui, sempre l’anno passato, la consistenza complessiva del credito nella nostra regione è stata di 21 miliardi e 116 milioni di euro, registrato un incremento di 275 milioni. Ma il guaio è che l’andamento virtuoso del credito è figlio di due andamenti opposti: sale infatti quello alle “famiglie consumatrici” di ben 299 milioni, mentre cala quello alle imprese, che perde 24 milioni.
“Per noi questa è la conferma di un Abruzzo a due velocità – ha osservato il presidente di Cna Saraceni – e del fatto che le imprese stentano a ripartire dopo dieci anni di sacrifici. Nel nostro lavoro abbiamo riscontri quotidiani dello stato di salute delle micro imprese, che stentano a capire se davvero il sistema politico e quello bancario, che spesso parlano di noi come della spina dorsale della nostra economia, intendano poi davvero fare sistema con noi per rilanciare la nostra economia”.
Critiche arrivano dal direttore di Fidimpresa Abruzzo, il confidi del sistema Cna Abruzzo, dal direttore regionale Adriano Lunelli, sulla gestione di risorse destinate a favorire l’accesso al credito delle impresa da parte della Regione Abruzzo: “Il problema riguarda i tempi prevedibilmente lunghi di attuazione, prima ancora che di erogazione, a fronte di esigenze non rinviabili del sistema produttivo. Complessivamente, considerato che nel bilancio ordinario della Regione da anni non vengono iscritti fondi dedicati, sono sul tappeto cinque diverse misure di sostegno alle imprese, sempre attraverso i confidi, che attingono a fondi previsti dalla programmazione comunitaria sia del 2014-2020 che addirittura del 2007-2013. Oppure da finanziamenti del Cipe per le aree del cratere sismico. La dotazione globale, tra fondi “Por Fesr, Par Fesr e Cipe dovrebbe arrivare a 43 milioni di euro, capaci di sviluppare una massa di investimenti quattro volte superiore. Ma la lentezza dei tempi rischia di diventare un ostacolo gravissimo a fronte delle esigenze di rapidità di un sistema produttivo in sofferenza”.
S.M.
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