Ritorno a Fonte Romana, in cammino con Il Germe

Diciassette giorni di chiusura e isolamento per Fonte Romana, giorni importanti in cui con le prime belle giornate di sole i clienti cominciano ad arrivare in montagna. Giorni in cui l’inefficienza della macchina amministrativa italiana ha trasformato un problema – serio – in un dramma. Giorni che sono diventati di digiuno e di lotta per alcuni, di speranza per altri. Giorni che con Il Germe abbiamo seguito con attenzione e continuiamo a farlo nello spirito di chi considera l’informazione un servizio pubblico per la collettività.

Questa volta però come giornale siamo voluti andare oltre, oltre la semplice cronaca e narrazione dei fatti, abbiamo voluto che questa volta ad essere notizia fosse la solidarietà, quella di una popolazione che preso atto del dramma non si scoraggia, ma si mette in cammino e non solo in maniera figurata. Abbiamo immaginato una giornata solidale e conviviale, che permettesse a Francesco di recuperare parte del tempo perduto che abbiamo pensato di fare il 3 giugno.

Abbiamo così organizzato un pranzo di comunità a Fonte Romana, preceduto da una camminata altamente simbolica che partirà alle ore 8.00 dai blocchi sulla 487 dove Francesco ha iniziato le 100 ore di sciopero della fame, che raggiungerà appunto il ristorante Fonte Romana. Ovviamente la giornata è aperta anche a chi per i più svariati motivi non può impegnarsi nella camminata e potrà raggiungerci in automobile dalle ore 11, passando da Campo di Giove. Una volta arrivati sotto i faggi che circondano il ristorante ci rifocilleremo con una buona colazione alla quale seguirà una visita nel bosco con le guide ambientali della Cooperativa Stella Alpina. Poi sarà la volta del pranzo con antipasto a buffet, chitarra al sugo di agnello, arrosto misto, caffè, dolce, vino e altre bevande – è previsto anche un menù vegetariano.

Il post pranzo sarà impegnato da un momento di riflessione sui nostri territori a cura della nostra redazione dal nome: Il Germe incontra – Aree Interne  e resilienza, in cui intervisteremo davanti ai presenti alcuni protagonisti dei giorni più caldi della vicenda “strade chiuse”. La giornata si concluderà alle 17.30 orario in cui i camminatori torneranno verso i blocchi della 487. Il costo di partecipazione all’evento è di 20 euro e ci si può prenotare al Gran Caffè Letterario o al numero 3342667772.

Una domenica fra natura, chiacchiere e buona cucina: per chi considera la solidarietà un pratica che va dimostrata con azioni concrete, per chi ama il nostro territorio e le nostre montagne e per chi vuole passare una giornata conviviale insieme al Germe e ai suoi lettori.

Qui il link all’evento Facebook: https://www.facebook.com/events/199671037512467/

La Redazione

2 Commenti su "Ritorno a Fonte Romana, in cammino con Il Germe"

  1. E’ inconcepibile che una strada turistica importante, specialmente d’estate, sia chiusa.
    Dove sono le autorità?
    Abbiamo, fra l’altro, un ‘onorevole sulmonese 5 Stelle, votata dai cittadini peligni. Perché non fa sentire la sua voce?
    Dove sono i sindaci della valle? Si mettano la fascia tricolore e manifestino con i cittadini. E’ un danno economico e d’immagine per tutti.
    Bisogna fare un lungo giro per raggiungere l’altopiano, il rifugio Celidonio, i paesi della valle alle spalle della Maiella, fra cui lo straordinario paese di S Eufemia a Maiella, la bellissima straordinaria chiesa di S. Tommaso, che, purtroppo, credo, pochi conoscono. Per l’occasione invito la gentile redazione di questo giornale a fare un servizio su questa chiesa, capace di suscitare suggestioni uniche: un romanico abruzzese inimitabile e inimitato

  2. Tutto vero quello che dice sig.Pelino. In tempi non tanto remoti, io facevo quella strada durante l’inverno,quando la neve mi permetteva di andare a fare sci di fondo a passo S.Leonardo.Giorni indimenticabili,con amici a godere di quello spettacolo naturale e di quella quiete ristoratrice,con appresso un ottimo panino ben imbottito. Poi lo stop repentino per caduta slavine, massi ed ingombri vari lungo la strada in oggetto, che nessuno rimuoveva,se non dopo tempi biblici;tanto che il comune di Pacentro ne impedì il transito. Iniziò così la “decadenza” di quella via e nessuno se la sentiva più di circumnavigare la zona,per raggiungere passo S.Leonardo. Ormai c’è una indifferenza piramidale da parte delle istituzioni che oserei definire alla francese: nonchalance. Siamo alla frutta e non conviene nemmeno più indignarsi. Per quanto riguarda l’on.5 stelle, a parte quello che potrebbe e saprebbe fare, ancora è nel pieno delle sue funzioni,con un governo che stenta a decollare e chissà se poi decollerà. Secondo me l’Italia si è irrimediabilmente “sfasciata”.

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