La reazione dell’opinione pubblica e il pressing dei media hanno convinto una parte degli sciatori del Suski Club Sulmona a tornare indietro e ad annullare la settimana bianca programmata a Canazei per la quale si erano messi in marcia questa mattina dodici dei sessanta iscritti.
A comunicarlo è il presidente dell’associazione Guido Di Benedetto che, già questa mattina, aveva dichiarato al Germe di voler fare un ultimo tentativo per convincere gli iscritti.
Tentativo riuscito almeno in parte, anche e soprattutto dopo la notizia che un altro sciatore di Sulmona, che si era recato nei giorni scorsi in settimana bianca privatamente, ha accusato sintomi febbrili ed è attualmente in isolamento nel reparto malattie infettive dell’ospedale di Avezzano in attesa del risultato del tampone.
“In accordo con i pochissimi partecipanti e gli autisti – scrive Di Benedetto – il bus diretto a Canazei per la settimana bianca ha deciso di interrompere il viaggio per far ritorno a casa in modo da tutelare tutta la comunità. Lo stesso bus durante il viaggio non ha effettuato soste in aree di servizio, usufruendo dei servizi igienici presenti sullo stesso mezzo. Infine ci auguriamo, sempre a tutela della nostra comunità, che il buon senso civico venga rispettato anche da tutti coloro che in questi giorni stanno tornando o sono tornati in città da facoltà universitarie o da centri turistici in generale dal Nord Italia non inserite in zona rossa”.
Non tutti i dodici sciatori, però, hanno deciso di tornare a casa: alcuni di loro, ma il presidente dell’associazione non è in grado di dire quanti, sono infatti partiti con auto private e non è chiaro se abbiano avuto la stessa sensibilità di coloro che erano sul bus.
Ma voi state proprio fuori di coccia? Ma non vi importa un piffero di rischiare di essere contagiati? tornare qui belli belli manzi manzi dopo la vostra sciatina del cacchio a contagiare gli altri? Di chi è immunodepresse, presenta malattie pregresse ed è anziano! Siete sempre i soliti cococciari fanatici! Vergogna!
Scusate ho postato su altro link. Ripeto:
Non significa un tubo se Canazei faccia parte o meno della zona rossa. Quelli che testardamente sono partiti, debbono sapere che Canazei, ridente cittadina della val di Fassa, è meta sciistica di tante persone che colà afferiscono dalla Germania, dalla vicina Austria, dalla Lombardia e dal nord in particolare. Quindi locali alla sera dopo lo sci, affollati dove si beve e si canta in compagnia ed in tutta allegria, alla faccia del Coronavirus. Tranne poi fare i conti con esso, al ritorno. Allora ripeto ai più sprovveduti:che significa che Canazei non è zona rossa? Siamo noi,mnella valle, che non siamo ancora zona rossa e che pian piano guadagniamo terreno per accedervi. Meditate gente, meditate. Al ritorno metteteli in quarantena. Questo mettiamocelo ben in mente che è un periodo critico e che abbiamo a che fare con un virus sconosciuto verso il quale siamo disarmati,senza nemmeno un anticorpo specifico a disposizione. Lo possiamo sconfiggere evitando comunelle, assembramenti, locali confinati e chiusi, balli di gruppo, feste e cerimonie etc.etc. La vita si ferma come durante i bombardamenti e poi questo è un nemico invisibile che si impossessa di noi e ci distrugge. Altro che Canazei.
Senza parole
Pian piano il governo degli antitutto, sta prendendo coscienza della gravità della situazione e sta prendendo provvedimenti a spizzichi e bocconi, uno dopo l’altro, come “i frati van per via”(ai tempi di Dante). Arriveranno alla coda della fila? Ora hanno chiuso, laddove avrebbero dovuto farlo da tempo, perché la pandemia(è pandemia, speriamo l’OMS si svegli dal lungo torpore. Pensate è diretta da un etiope)gli impianti sciistici e meno male. Perché in quei posti che io di solito frequento da tempo, si raduna gente proveniente da ogni luogo, sia italiani che stranieri. Questa, mettetevelo in mente è una cosa seria ,non è una cosa su cui scherzarci e prenderla alla leggera. Appena prima del nuovo decreto governativo, che stabiliva nuove zone rosse, si è scatenato un fuggi fuggi dal nord, da dove sono partiti molti che avevano fretta di raggiungere il sud. Chissà in quanti erano affetti dal virus e quindi portatori del c.virus? Sono le falle di questi dilettanti antitutto che ci governano. Perché non attivano l’esercito, invece di mandarlo in missione in zone di guerra? Ora siamo noi che siamo in guerra ed il popolo ha bisogno di ubbidire e di sentirsi sorvegliato e non mandare una circolare governativa ,o un decreto, o una ordinanza ,senza che nessuno si curi di farla osservare. È inutile chiudere le scuole se poi i ragazzi vanno a riunirsi nei campetti di calcio a 5 o i bambini si ammassano nei giardini pubblici o nei supermercati a fare baldoria. Che senso ha tutto ciò? Io ammiro la Cina, non certo per le porcherie che mangiano(serpi, pipistrelli, rospi, scrafaggi, cani) ma per come hanno affrontato l’epidemia da loro provocata. XI JINPING ordina e loro eseguono, senza fiatare, tutti uniti e tutti ubbidienti. Chi sgarra paga, come un funzionario immediatamente rimosso e sparito dalla circolazione. Ordine e disciplina ed un governo forte che detta legge. Non come il nostro, ormai diretto da gente inutile. Perché non richiamano il dott, Bertolaso? che tra l’altro è medico dio esperienza organizzativa in fatto di malattie infettive diffusive. Vituperato e denunciato dalla solita magistratura democratica per cose di bassa lega e poi rivelatesi false. La sua protezione civile funzionava,però è stato rimosso, proprio perché funzionava. Io sono in contatto con un collega del nord che mi ragguaglia sull’andamento della situazione, lassù, dove l’infezione ha preso piede. E le cose vanno male, molto male. E se succede anche da noi, con questi ospedaletti che ci ritroviamo, come la mettiamo? Unica nostra arma e fare prevenzione ed ubbidire a chi ne sa di più ed è della materia. Invece la gente parte per andare a sciare, in piena turbolenza epidemica, specie nel nord. Prestateci XI JINPING per almeno sei mesi, con un manipolo delle sue guardie.
“(ANSA) – TRENTO, 9 MAR – Da martedì sera gli impianti di risalita in Trentino saranno chiusi. Lo ha deciso la Giunta provinciale, al fine di garantire un rafforzamento delle misure per il contenimento dei contagi, dopo le prime disposizioni impartite per evitare concentrazioni di persone non conformi alle disposizioni del decreto governativo.” Ben gli sta a sti FENOMENI che sono partiti ugualmente e, dopodomani quando torneranno gli farei fare anche due belle settimane di quarantena a casa.