Rischiano di andare a processo le sette persone della ditta di pulizie che nel febbraio 2023 “ripulirono” il supermercato Lidl di Sulmona, presso il quale lavoravano come dipendenti. Quest’oggi il sostituto procuratore, Edoardo Mariotti, ha chiesto il rinvio a giudizio per i sette, di età compresa tra i quaranta e i cinquant’anni, terminate le indagini preliminari. L’udienza difronte al giudice pre-dibattimentale si terrà il prossimo 6 maggio, presso il Tribunale di Sulmona.
I sette sono indagati per il furto avvenuto durante il turno di lavoro del 6 febbraio 2023, quando dal supermercato vennero trafugati beni di prima necessità e oggetti di arredo casalingo. Stoviglie, vestiti, carne, utensili e un’affettatrice sono i componenti di un bottino dal valore stimato di cinquemila euro. I sette furono fermati e colti in flagranza di reato dai carabinieri della Compagnia di Sulmona, mentre caricavano la merce sul furgone diretto a Pescara. Immediato il trasferimento in caserma, dove i dipendenti della ditta ammisero le proprie responsabilità.
Una collaborazione che gli valse i domiciliari, disposti dalla procura con convalida del gip sulmonese, Francesca Pinacchio. Rimessi successivamente in libertà, per tre venne decretato il divieto di dimora a Sulmona.
A parte, invece, sarà chiarita la posizione dei due vigilantes contattati dai sette dipendenti per aiutarli. Il movente del gesto sarebbe da ricercare nelle buste paga, misere, dei lavoratori della ditta. “Siamo costretti a vivere con 150 euro al mese”, avevano confessato al magistrato. Un furto fatto, in partica, per necessità e disperazione.
Non e’ certo un buon motivo per quello che hanno fatto ma nessuno si chiede che possa vivere non una famiglia ma una sola persona con uno stipendio del genere??? C’è chi percepisce somme spropositate al.mese che qualcuno guadagna in un anno e altri che sono alla fame. Sono di destra ma devo ammettere che su certi aspetti è in particolare sullo stipendio minimo la sinistra ha ragione.
Ma perché l’ imprenditore che assume gente a pochi spicci a mese non è un furto? Secondo me è ben più grave di quello commesso dalle persone in questione. Loro va bene ai domiciliari ma l’ imprenditore meglio in galera