I carabinieri del nucleo operativo ecologico (Noe) sono tornati ieri a Noce Mattei, a pochi metri dal centro di raccolta ormai sotto sequestro da più di un mese. Sotto la lente d’ingrandimento, questa volta, c’è stato in particolare l’impianto di trattamento meccanico biologico, quello cioè dove i rifiuti vengono trattati prima di essere interrati in discarica.
I militari hanno prelevato alcuni campioni del prodotto finale, per verificare cioè se corrisponde a quanto viene dichiarato sulla carta o se vi siano invece delle discrepanze. I campioni saranno ora analizzati dai laboratori specializzati.
Un blitz “tecnico”, insomma, che rientra nei controlli avviati a seguito dell’esposto presentato dal Comitato dei residenti delle Marane lo scorso anno e relativo alla produzione di miasmi in via Vicenne a cui gli inquirenti cercano di dare una risposta.
E mentre il centro di raccolta resta sotto sequestro per presunte violazioni urbanistiche, nulla si sa ancora del bilancio consuntivo della società partecipata che avrebbe dovuto essere approvato al massimo entro il 30 giugno. La perizia dei tecnici incaricati dalla società di revisione, che sostanzialmente non si è fidata di quella loro consegnata (in ritardo) dal Cogesa, non sembra sia stata ancora confezionata: una perizia fondamentale per rifare i conti del bilancio, visto che da sola vale uno “squilibrio” di quasi 1 milione di euro, ovvero la differenza tra quanto era in preventivo per la chiusura e la bonifica della discarica e la posta messa nel bilancio, ora ritirato, presentato dall’amministratore unico Vincenzo Margiotta a maggio scorso.
Preoccupazione, per la nebulosa situazione finanziaria della società, è stata espressa anche dalla Cisl sul futuro dei 230 lavoratori: i sindacati sono in attesa di essere ricevuti dopo ben due richieste di incontro, per approfondire il sistema delle assunzioni con un ricorso frequente agli interinali a fronte di lavoratori che sono ancora a tempo ridotto, nonostante gli impegni ad aumentare il monte ore lavoro. “Senza contare le progressioni e le qualifiche – commenta Angelo De Angelis, segretario provinciale della Fit-Cisl – molti lavoratori sono inquadrati con contratti inferiori alle loro mansioni”.
Infine il capitolo del fondo di integrazione salariale (Fis) che il Cogesa ha anticipato anche ai lavoratori provenienti dai Comuni, vedendosi così respinta la richiesta di storno da parte dell’Inps a cui questi lavoratori non sono iscritti. Una posta che da sola varrebbe circa 130mila euro, soldi che sarebbero dovuti essere a carico dello Stato, ma che sostanzialmente rischiano di rimanere sul groppone del Cogesa, con tutti i potenziali danni erariali configurabili.
Ma la puzza di organico incongruenze?
Chiedo per un amico, ma il centro raccolta quando riaprirà?
ma i camion da lanciano,l’aquila ecc. ecc carichi di organico cosa vengono a fare qui con 40 gradi all’ombra? gli illuminati non sanno che l’organico macera e la puzza devono sopportarla i poveri residenti delle marane? ma vi rendete conto che avete ucciso una zona bellissima dove era bello passeggiare? vergogna! ed il peso dei mezzi viene controllato post macerazione o prima? se l’organico macera ce ne va di più sul mezzo e quindi conviene ai furbi fare così.