Rifiuti inconferibili e tariffe insufficienti: ultimatum di Cogesa agli Aquilani

Materassi, reti, divani, saltarelli per bambini, televisori, pneumatici e scarti di cantiere: c’è di tutto e di più nei secchi dei rifiuti dell’Aquila o almeno quello che finisce sui camion dell’Asm e che poi viene portato a Sulmona per il trattamento nell’impianto e il conferimento in discarica. Compresi, e soprattutto, rifiuti speciali che certo non andrebbero smaltiti alla qualunque. Con il rischio, oltre che di inquinamento, anche di rompere l’impianto Tmb nei quali devono essere trattati.

Adesso basta, ha detto l’amministratore unico di Cogesa Franco Gerardini, che ha stretto i controlli sui rifiuti conferiti e che lunedì farà partire una contestazione formale per la qualità merceologica al capoluogo. Non solo: per quanto verrà conferito fuori dai formulari e dalle tipologie ammesse, Cogesa chiederà ad Asm un sovrapprezzo per lo smaltimento.

Tra le due società, d’altronde, è arrivata l’ora dei conti e non solo quelli in euro.

Con una lettera inviata l’altro giorno ad Asm, Gerardini ha infatti annunciato che sui costi di conferimento passati e futuri o si raggiunge una transazione o Cogesa non accoglierà più i rifiuti di Asm. Terza via non c’è.

I rapporti tra le parti, d’altronde, si sono complicati dopo l’ultima missiva con cui Asm chiedeva i soldi indietro versati, che di per sé era meno di quanto dovrebbero essere secondo Cogesa.

Altro che le 105 euro a tonnellata che pretende di pagare la partecipata aquilana: per il 2021, mette nero su bianco Gerardini, Asm dovrà pagare 120 euro a tonnellata, come deciso dall’assemblea. Per il 2022, quelli, più 7,27 euro (sempre a tonnellata) per l’aumento dei costi energetici. E per il 2023 si parla di 145-150 euro a tonnellata, previa approvazione dell’assemblea. Minimo sindacale, visto che a Chieti, dove da un paio di mesi L’Aquila porta il 20% dei rifiuti, la cifra pattuita è di 165 euro tonnellata.

“Si rammenta che è stato richiesto nell’incontro del 31/01/2023 di diminuire i quantitativi dei RUI da conferire in discarica per almeno 2.500 t/a – si legge nella missiva – nonché migliorare la loro qualità merceologica, per diminuire la presenza nei RUI di rifiuto organico, beni durevoli, etc”.

E se fanno i bravi, gli aquilani, potranno avere uno sconto del 5%.

“In caso contrario, corre l’obbligo comunicare che sarà valutata da questa Società, previo preavviso – aggiunge Gerardini -, l’interruzione dei conferimenti dei rifiuti agli impianti di Noce Mattei che non possono per il COGESA Spa continuare ad essere fonte di diseconomie gestionali, nonché deleteri per gli equilibri economico-finanziari del proprio bilancio”.

31 Commenti su "Rifiuti inconferibili e tariffe insufficienti: ultimatum di Cogesa agli Aquilani"

  1. Finalmente

  2. Non esiste che un tizio o una società una mattina si sveglia e dice “ora paghi 105€/ton”; l’indomani si sveglia con “ora paghi 120€/ton; no anzi: i costi energetici sono aumentati.. facciamo 135€/ton”!
    Si rispettano i termini del contratto che, se fatto bene, prevede costi, durata, natura dei “beni” conferiti (ossia la tipologia della monnezza), modalità di conferimento e trattamento dei rifiuti.
    Se il contratto, invece, è malfatto allora bisogna andare ad acchiappare chi, a suo tempo, lo predispose e chi lo firmò.
    Gli “Aquilani” – come maliziosamente scrive l’autore – portano i rifiuti a Sulmona perché hanno la buona prassi di non scaricare i rifiuti in altre regioni o addirittura all’estero a prezzi esorbitanti come avviene in altri capoluoghi di regione: se li scaricano nel proprio territorio (ossia nella propria provincia). È una prassi virtuosa ed economica al tempo stesso. Si spera che chi, appositamente pagato, li riceve, provveda poi a trattare i rifiuti a norma di Legge, senza limitarsi a seppellirli indifferenziati contaminando le falde acquifere l’ambiente circostante!
    E i cittadini di Sulmona, con la relativa faziosa stampa, dovrebbero semmai concentrarsi sul trattamento dei rifiuti piuttosto che sulla loro provenienza!

    • sbagli di grosso a giudicare i contratti!
      sai tanto di parte…sbagliata off course
      i contratti hanno tante clausole, la prima e la conformità al codice cer e quindi la provenienza!
      poi ricordati che nei contratti, per legge, c’è la possibilità di recedere per entrambe le parti!

  3. Bella Sulmona | 25 Marzo 2023 at 06:10 | Rispondi

    E se L’Aquila si facesse invece una discarica tutta sua invece di portare i suoi rifiuti in giro per l’Abruzzo?Non credo che le manchino i mezzi per provvedere a se stessa

  4. Mi sembra capire che il contratto è scaduto e non c’è un accordo per il rinnovo.
    Basterebbe ridimensionare la discarica di Noce Mattei a discarica comprensoriale com’era una volta ed i rifiuti se li portassero dove meglio credono

    • Sbaglio o L’Aquila porta il 20% dei suoi rifiuti a Chieti per la modica cifra di 165 euro tonnellata?

      • pincopallino | 25 Marzo 2023 at 13:42 | Rispondi

        questo non è chiaro, ma ti posso assicurare che il sito di smaltimento di chieti, ha fatto tanta gola a chi smaltisce, tantevvero che se le comprato yna azienda di roma per smaltirci i suoi rifiuti!
        ROMA COMANDA
        NO i piccoli e inutili personaggi di piccoli e inutili comuni che solo rompono e se la cantano e se la sonano e non si rendono conto di quanto sono PICCOLI E INUTILI.
        SVEGLIATEVI DAL VS SONNO

  5. Ma questa popolazione da terzo mondo proprio non riesce a differenziare?

  6. I servizi come i rifiuti si pagano, auspico che Sulmona vada in Provincia di Pescara.. forza Sulmona sempre

  7. I servizi si pagano, auspico che Sulmona vada in Provincia di Pescara.. forza Sulmona sempre

  8. Quando ci liberiamo di questi? Via dalla provincia di l”Aquila se vogliamo salvarci dal baratro.

  9. A mio parere massima solidarietà alla zona del cratere ….ma nemmeno di può trattare loro all’infinito come dei prediletti!
    Voglio dire …..per loro super bonus ancora valido fino al 2025 finanziante a pioggia e altre mille agevolazioni e Sulmona che solo per cattive scelte politiche non è’ rientrata e’ diventata la terra di mezzo ….una zona povera ,grigia ….senza ne arte né parte !
    Avevamo delle bellissime zone pedemontane a ridosso del Morrone …ora sono note non più’ per L aria salubre e per terreni ricchi e produttivi …..ma per l’aria pesante e dei reflui insalubri di una discarica che si ingrandisce in maniera esponenziale !

    • grande Jennifer concordo con quello che hai scritto!
      da cittadino di laquila mi vergognerei per lo schifo che stanno a fare con la scusa del terremoto! vergognatevi per l’onore di chi ci ha rimesso anche la vita.
      vergogna, il tempo non vi darà scuse!

  10. Sono diversi anni che le nostre amministrazioni non solo non hanno governato come avrebbero dovuto ma hanno fatto anche danni enormi. Il sindaco di allora non faceva altro che sbandierare che Sulmona non aveva avuto danni x il terremoto. È dai nostri politici che deve ripartire un buon lavoro per fare rifiorire questo territorio, gli illusi aspettano invece il cambio di provincia.

  11. pincopallino | 25 Marzo 2023 at 13:58 | Rispondi

    questo non è chiaro, ma ti posso assicurare che il sito di smaltimento di chieti, ha fatto tanta gola a chi smaltisce, tantevvero che se le comprato yna azienda di roma per smaltirci i suoi rifiuti!
    ROMA COMANDA
    NO i piccoli e inutili personaggi di piccoli e inutili comuni che solo rompono e se la cantano e se la sonano e non si rendono conto di quanto sono PICCOLI E INUTILI.
    SVEGLIATEVI DAL VS SONNO

  12. pincopallino | 25 Marzo 2023 at 14:02 | Rispondi

    scusate per errore ho duplicato il messaggio.
    però aggiungo un commento al sig. pietro, i rifiuti NON CONFORMI si possono rimandare al mittente… i materassi sono ingombranti NO RESIDUO, ad esempio

  13. Doveva venire uno di70 anni da Giuliano a farlo senza essere stipendiato… forse i vertici di questa azienda sono troppo impegnati ad alzarsi lo stipendio o scegliere nuove auto da farci pagare a noi contribuenti

  14. Vedo che aumentano considerevolmente i sostenitori al passaggio con la provincia di Pescara. Per fare questo bisogna agire in modo concreto. Per iniziare, invito la redazione del Germe a darci una mano per organizzare la prima riunione tra i sostenitori al passaggio con Pescara dal momento che conosce i veri nomi di tutti i sostenitori. Detto per inciso, sembra che il sindaco di Sulmona non sia favorevole. Sono in attesa di qualche segnale positivo. Ricordo che l’unione fa la forza, non basta solo scrivere nell’area commenti dei Germe.

  15. SalviamoSulmona | 25 Marzo 2023 at 16:41 | Rispondi

    Aderire alla provincia di Pescara per cambiare padrone? Ragazzi smettetela con questa mentalità da sudditi. Come ho già detto in più occasioni, Sulmona ha tutte le carte in regola per aspirare essa stessa ad essere la quinta autonomia amministrativa della regione. Il vero problema, cari concittadini, è che purtroppo non ci crediamo come invece sarebbe opportuno. Sulmona è la più bella città abruzzese, ha una realtà storica e monumentale da fare quattro punti ed una scopa alle altre città della regione, capoluogo compreso.
    Bisogna crederci crederci,crederci crederci e ancora crederci non solo a parole…Di Pierooooooooooo, sveglia, abbi il coraggio di togliere la città dalla sudditanza, caccia le palle…e sii protagonista di una storia che non ci deve essere sempre imposta.
    E poi, per come la vedo io, la merda aquilana la lascerei agli aquilani; abbiamo già abbastanza problemi in questa vallata..

  16. Tutto ok ma sappiamo che l”Aquila con la sua politica gretta non fa altro che depauperare il territorio della provincia di cui e’ capoluogo non realizzando che indebolisce anche se stessa di fronte ad altre province che crescono in primis Pescara che prima o poi diventera’capoluogo di Regione.Dobbiamo fare un referendum per uscire da queste sabbie mobili cambiando provincia
    Peggio di cosi’non si puo’.

  17. SempreSulmona | 25 Marzo 2023 at 18:54 | Rispondi

    E’ ora che questa amministrazione si faccia sentire non solo con proclami infruttuosi. Solo BLA BLA BLA.
    Sindaco tocca a te dare la sveglia.

  18. Bravo ‘viceversa’, quanto dici tu io lo predico da anni ed almeno fino a questo momento con zero risultati. Tutto dipende da noi creando un’associazione o qualcosa di simile. Se permetti avrei anche il nome SMPE ossia Sempre Meglio Pescara E’.

  19. Questa storia che di tanto in tanto si sente da queste parti secondo cui Sulmona dovrebbe lasciare la provincia dell’Aquila per passare a quella di Pescara mi fa sorridere e mi fa anche stizzire: PELIGNI SIETE E PELIGNI RESTERETE!
    Chi fomenta quest’assurdità non ha alcuna cognizione di storia, di geografia e di procedure.
    Nel 2009 i comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello, tutti comuni dell’Alta Val Marecchia, lasciarono la provincia di Pesaro e Urbino e passarono alla provincia di Rimini, cambiando, nel loro caso, non solo provincia ma addirittura Regione.
    La modifica era il seguito di un referendum tra i residenti che aveva avuto esito decisamente positivo e riportava in Romagna comuni storicamente e culturalmente romagnoli. Tant’è che il passaggio fu confermato dalla Corte Costituzionale respingendo il ricorso della Regione Marche che si opponeva al passaggio.
    Nel caso di Sulmona, quand’anche vi fosse un referendum, innanzitutto l’esito sarebbe certamente negativo; ma quando pure – per assurdo – fosse positivo sarebbe ininfluente poiché mancano i presupposti storici, geografici e sociali per giustificare tale passaggio.
    Senza considerare che Sulmona è uno dei tre soli comuni, assieme ad Avezzano e Celano, con una popolazione superiore ai 10mila abitanti e già questo renderebbe assolutamente improponibile il distacco dalla provincia dell’Aquila!
    Già nel 1927 ci fu una decurtazione (Bussi e Popoli passarono appunto dalla provincia dall’Aquila a quella di Pescara); ma allora c’era il duce. È una pia illusione, da peligni frustrati, pensare che la storia si ripeta con Sulmona!

  20. L’interesse di tutto il territorio peligno ed alto sangro è di essere unito per cui indispensabile la riunione e senza alcun dubbio, gli interessi indicano che ciò avvenga con la provincia di Pescara, peggio di come siamo trattati a livello provinciale non sarà possibile, i politici che abbiamo abbiano il coraggio di affrontare pubblicamente
    il problema o ci dicano perché andiamo da anni sempre più indietro

  21. Sulmonaprimaditutto | 26 Marzo 2023 at 06:44 | Rispondi

    Egregio Mingaver,
    qui non si tratta di essere peligni frustrati, il che la dice lunga sul modo di ragionare di voi aquilani(suppongo, visto il tono), ma di dare soddisfazione a delle sacrosante rivendicazioni.
    Sulmona ed il Centro Abruzzo sono evidentemente il cuore della regione, la sua vera parte rappresentativa a cui la storia o meglio, certe volontà politiche, non hanno ancora dato ciò che avrebbe già da tempo meritato di avere. La dipendenza da L’Aquila è sempre stata stretta a Sulmona che è un capoluogo naturale, di fatto il vero capoluogo della regione, vista la sua naturale posizione baricentrica, le vie di comunicazione, la storia, i monumenti ed il suo centro storico impareggiabile.
    L’Aquila invece, tuttora, a distanza di anni sta ancora combattendo la sua battaglia per tentare di togliersi dal suo frustrante(questo si)isolamento, prima distruggendo il Gran Sasso per collegarsi al teramano ed alla costa, poi cercando di avere un collegamento ferroviario diretto per Roma per non essere costretta a perdere la sua dignità passando per il vero capoluogo(Sulmona) per raggiungere la capitale. Come se non bastasse, hanno dovuto buttare non so quanti soldi per fare il collegamento( i lavori sono ancora in corso) diretto ferroviario L’Aquila Pescara realizzando un transito ad hoc
    distante, pensate un po’, solo 900 metri(vergogna)dalla stazione centrale di Sulmona. Mi chiedo quante altre risorse dovranno ancora essere sacrificate per correre appresso ai capricci di questa mezza specie(per essere educati), di capoluogo.
    Con Sulmona capoluogo tutte queste risorse si sarebbero potute concentrare per scopi ben più redditizi per la regione.
    Purtroppo siamo in Italia e in questa nazione, purtroppo, sono gli interessi di parte supportati da una robusta rappresentanza politica a fare la storia e non la ragione ed il buon senso.

    • Gentile “sulmonaprimaditutto” ho letto con attenzione il suo commento. Sono aquilano ormai da anni ma di origine sulmonese dove ho sempre vissuto i mesi estivi con i parenti. Oggi Sulmona e’ isolata e sola ma la colpa va ricercata nelle scelte politiche, nel voto che per anni i sulmonesi hanno sprecato. Ricordo a tutti noi quando da Sulmona uscivano consiglieri regionali, assessori, presidenti del Consiglio regionale gente che ha fatto la storia economica della nostra Amata cittadina. Oggi che politici abbiamo???? Solo quelli che ci siamo scelti…. Preoccupati di recuperare qualche spicciolo consenso nell’approssimarsi delle elezioni (finalmente la porta ha battuto un colpo per dimostrare di esistere) per il resto nulla e vuoto. Torniamo a votare gente culturalmente preparata che ama la sua terra che lavora per essa. Ricordo un’ala dell’ospedale di Sulmona intitolata all’allora assessore alla sanità di Sulmona che per difendere quell’investimento ebbe in infarto in consiglio e morì qualche giorno dopo … Riflettiamo sullo spessore delle persone che votiamo e poi si che avremo un riconoscimento della nostra città a prescindere che sia nella provincia di Pescara o dell’aquila. Prendiamo esempio dagli avezzanesi…. Peccato…. Amo Sulmona in ogni suo angolo ma ogni fine settimana che torno la trovo sempre più spenta….. E la colpa va cercata a Sulmona non fuori….

  22. Mi sembra che il problema sia deragliato in altre direzioni che credo nn c’entrino proprio nulla. Il tema posto dall’AU del Cogesa è semplicemente che i rifiuti aquilani (ASM è socio Cogesa), per essere conferiti all’impianto di Noce Mattei, devono essere conformi al rifiuto urbano e le tariffe “adeguate” come da decisioni prese dall’Assemblea dei soci (di cui fa parte anche ASM – AQ) in revisione dello scellerato contratto esistente. Tema posto anche in precedenza e nn risolto per l’incapacità degli Amministratori precedenti. Se l’AQ nn è d’accordo li può portare altrove, dove vuole. Tutto il resto sono le solite “menate cervellotiche” che spesso si possono leggere in qualche intervento in questa chat.

  23. Le “menate cervellotiche” di cui parla l’egregio antropocene sono in realtà la presa d’atto di come questo territorio sia sistematicamente e scientificamente preso a calci in bocca.
    A tal proposito sono curioso di capire come evolverà e di chi sia la responsabilità( spero non di quello che penso) dell’ennesimo attacco ai danni del Centro Abruzzo, quello del declassamento della sede INPS…altro che menate cervellotiche.

  24. Basta con queste guerre tra Aquilani e Sulmontini, dovremmo capire una volta per tutte di essere uniti come Abruzzesi di cooperare almeno noi cittadini.Chi ci governa questo non lo vuole.. pensateci perche

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