Il via libera è arrivato anche dal controllo analogo del Cogesa che si potrà ospitare i rifiuti di Roma Capitale nella misura di sole 9mila tonnellate, e solo a patto che dopo il trattamento vengano smaltiti in un’altra discarica, potenzialmente quella di Isernia. All’indomani della lettera del sindaco Raggi a D’Alfonso è questo l’ulteriore passo avanti della “sussidiarietà” peligna e non le 30mila tonnellate promesse dalla Regione.
Una questione, quella dell’aumento dei rifiuti per Noce Mattei, che i Comitati Cittadini per l’Ambiente temono chiedendo lumi agli amministratori coinvolti. Chiedono, in particolare, “la posizione della sindaca del Comune di Sulmona e quella degli altri Comuni soci del Cogesa, considerato che, notizia delle ultime ore, il Comune di Aielli e lo stesso sindaco di Chieti non sono disponibili ad accogliere i rifiuti laziali/capitolini. Il primo cittadino di Chieti si dice preoccupato per la salute dei suoi concittadini anche in merito alla natura dei rifiuti stessi da trattare”. Un argomento che solletica, naturalmente, gli ambientalisti peligni: “gli introiti del Cogesa, che come tutte le società private persegue un lucro, hanno come contropartita la salute dei cittadini. Siamo fortemente preoccupati- proseguono- per l’aumento del traffico veicolare per il trasporto dei rifiuti che farà aumentare il livello dello smog e delle polveri sottili nella nostra Valle che ne peggioreranno la qualità dell’aria già compromessa dopo l’incendio del Morrone; siamo preoccupati per i problemi ambientali connessi anche alla catena alimentare e l’inquinamento dei nostri prodotti agricoli. Comprendiamo l’emergenza della Regione Lazio e non diciamo che bisogna voltarsi dall’altra parte, ma siamo preoccupati per una decisione che ipotizza un periodo di tre mesi di accoglimento senza nessuna garanzia”.
“Il Governatore D’Alfonso si dice preoccupato per la salute dei romani: e della nostra chi si preoccupa? Ma la domanda che ci sorge spontanea è se Sulmona, ancora una volta, sarà sacrificata sull’altare di interessi economici, politici ed elettorali, anche se si chiamano collaborazione e solidarietà!”. Sui rifiuti romani se ne parlerà oggi anche in Giunta regionale.
Cosa non si fa per “un pugno di euro”!
Mi raccomando ora, facciamo che le maggiori entrate per il 2018 si tramutino in sgravi per chi vive il territorio e non in “premi di produzione” per i dirigenti, che nel caso in esame non credo abbiano faticato più di tanto.