Una città febbrile per lo smantellamento dopo i bagordi della festa, le tre giornate targate Street Food, che di movimento ne hanno portato e parecchio, (a quanto pare si sfiorerebbero le 30 mila presenze) cedono ora il passo alla normalità dopo le pulizie post carrozzone dorato.
Tra strade, quelle storiche di Corso Ovidio, da pulire, cartoni, bottiglie, gli impianti e i bancali da smontare, si sgombra la street e si torna alla normalità. La Sulmona da bere però questa mattina si presentava inacessibile, nel senso fisico, attorno alle 9.30 infatti, come hanno fatto notare alcuni cittadini risultava ancora blindata, a regime attivo da circolare Gabrielli con le barriere ben allungate a presidiare l’accesso. Un pò in ritardo, questione di tempi, forse ancora frastornata dalla notte brava.
Di certo le polemiche per l’evento non sono mancate, tra commercianti che temevano di restare offuscati soprattutto ad inizio saldi, o di non lavorare specie per la distibuzione bevande, i bagni chimici quasi sotto il naso di Ovidio e i concerti davanti a location, chiese, non proprio ideali o ortodossi, come sottolineato dalla consigliera Bianchi e da alcuni cittadini, e l’idea infine che la fiera, da ora in poi, debba essere ripensata e parlare più la lingua dei sulmonesi, lo Street insomma si è guadagnato la sua mostrina sul campo, tra selfie, video, attestando, tra fruitori e osservazioni, comunque un buon risultato.
Numeri alti, quasi da Notte Bianca, quella che invece non si è potuta fare, proprio in virtù del famoso e rigoroso decreto Gabrielli, regole e misure così restrittive che fecero sfumare l’evento a poche ore dal suo avvio. La pulce nell’orecchio è arrivata, i sulmonesi attenti sarebbero pronti a reclamare la famosa notte senza tempo, tra musica, performance e colori, quella che tutti, dai piccoli ai grandi Comuni fanno “perché se si è in grado di organizzare Chocolate, Street Food, si è in grado anche di farla davvero la Notte Bianca” solleva qualche cittadino.
Intanto pochi metri più in là, in piazza Garibaldi sono a lavoro gli operai per l’operazione di spostamento-avanzamento dei dissuasori. I sulmonesi, gli affezionati del parcheggio facile, non perdono il vizio della sosta allettante e selvaggia, continuando ad assediare la chiesa di San Rocco.
Paletti a terra pronti per la nuova disposizione e soprattutto per la nuova inibizione, fino all’angolo della chiesetta. Una variante ai dissuasori del corridoio in pietra, insomma l’interdizione si insedierà a pari carreggiata. Così dal margine di tolleranza si passerà a inibizioni più ferree e monitoraggio attento, come aveva annunciato, sabato scorso, l’assessore Angelucci. Automobilisti avvisati.
Anna Spinosa
Commenta per primo! "Rientro alla normalità col fuso orario. Intanto a San Rocco i dissuasori vanno giù"