
E’ stato giudicato inammissibile dalla Corte di Cassazione il ricorso presentato da Luigi Primiani, ex infermiere del reparto di medicina di Sulmona. L’uomo, 45 anni di origine molisana, dovrà così scontare la condanna di due anni e due mesi di reclusione per aver falsificato settanta ricette per ritirare, in farmacia, medicinali a base di Fentanyl nel 2019.
L’ex infermiere venne stato segnalato da una farmacia di Sulmona alle autorità. Troppo sospette quelle ricette costantemente presentate al banco. La comunicazione alle Forze dell’Ordine fece scattare le verifiche, portando all’arresto di Primiani da parte dei Carabinieri della Compagnia di Sulmona. I militari dell’arma intercettarono l’ex infermiere in possesso delle prescrizioni presso la stazione ferroviaria ovidiana.
Le perquisizioni fecero emergere un accumulo pari a ventiduemila euro di farmaci, costati al quarantacinquenne una denuncia con l’accusa di truffa, peculato e detenzione di sostanze stupefacenti (quest’ultima caduta nel corso delle indagini).
Con la condanna in primo grado arrivò la sentenza di quattro anni e due mesi di reclusione. Una pena praticamente dimezzata in appello. Nel secondo grado di giudizio, infatti, vennero tenuti in considerazione anche i procedimenti aperti davanti al Tribunale di Larino, riunendoli per la continuazione di reato.
Oggi la sentenza della Corte di Cassazione, dichiarando inammissibile il ricorso presentato dall’avvocato dell’ex infermiere, Massimo Carugno.
La ciliegina sulla torta…ma che operatori sanitari abbiamo?
spero che il verbo giusto da usare sia del passato ossia “operatori sanitari che avevamo…” oppure questo ‘condannato’ lavora ancora negli ospedali?
nell articolo non se ne ha traccia…