Ricchi, poveri e Frattaroli: in un brano di Sanremo dubbi di plagio al cantautore di Bugnara

Il Festival di Sanremo si tinge di plagio. O quasi.

Si intitola Ma non tutta la vita la canzone che i Ricchi e Poveri hanno portato sul palco dell’Ariston e che canteranno anche questa sera per la finalissima del festival canoro più famoso del Paese. Una canzone le cui battute hanno “insospettito” tanti che vi hanno riconosciuto note sonorità dell’autore, compositore e arrangiatore originario di Bugnara Beppe Frattaroli. Tanto da riferirlo all’artista abruzzese che all’ascolto della canzone sanremese non ha potuto ignorare le similitudini con la sua Nelle mani di qualcuno e, in un video postato sul suo profilo Facebook, chitarra alla mano, fa notare le evidenti somiglianze.

Sei battute che all’ascolto ricordano molto da vicino il brano di Frattaroli con cui la cantante Clotilde Buondonno partecipò al Premio Mia Martini e che potrebbero far pensare a un plagio. Se non fosse per le due battute mancanti. Si perché di plagio si può parlare solo quando in una canzone sono presenti otto battute consecutive che ricordino, a detta di una commissione tecnica, un brano già esistente mentre per la canzone dei Ricchi e Poveri le battute “simili” a quelle di Frattaroli sarebbero solo sei. Un aspetto che l’autore intende approfondire per capire se effettivamente di plagio possa parlarsi.

Certo una strana coincidenza che non ha mancato di suscitare sul web commenti anche ironici a partire da quello dello stesso Beppe Frattaroli che su Facebook ammette di non essere preoccupato tanto dall’eventuale plagio da parte del famoso duo di musica leggera quanto dal fatto “che io abbia avuto un’intuizione che poi hanno avuto anche i Ricchi e Poveri”.