Restaurato il campanile di Palena con l’8×1000 alla Chiesa cattolica

Grazie all’8×1000 alla Chiesa Cattolica sono terminati i lavori di restauro del campanile della chiesa di Sant’Antonio martire, a Palena. Ad annunciarlo il vescovo di Sulmona-Valva, monsignore Michele Fusco, che nell’importante opera di restauro vede un “segno tangibile della generosità dei fedeli”.

Un contributo prezioso che ha permesso di intervenire su una struttura dove sia gli eventi bellici del 1944 che quelli sismici del 2016 e 2017 avevano provocato il distacco dell’intera torre dal corpo chiesa, oltre alla lesione della malta delle campate e della muratura delle monofore contenenti le campane. Ad aggravare la situazione l’azione degli agenti atmosferici e “l’errata scelta dell’intonaco incompatibile con le pietre della muratura”, causa quest’ultima del distacco di pezzi di intonaco con pericolo per la sicurezza delle persone e delle auto in transito.

Un progetto dal costo totale di 337 mila euro, al quale l’8×1000 alla Chiesa Cattolica ha permesso di coprire il 70% pari a 236 mila euro e portare a termine, con la parte restante coperta dai fondi della diocesi, il restauro diretto dall’architetto Daniela Valentini. Lavori terminati con “l’inserimento di catene tiranti nelle porzioni inferiori, il rifacimento degli intonaci e la pulizia delle superfici lapidee ammalorate” di un campanile che finalmente, dopo tanto tempo, “torna a risplendere nella sua bellezza e a richiamare l’attenzione sulla nostra storia e sulla nostra identità” ha dichiarato il vescovo di Sulmona Valva Michele Fusco.

Ringrazia i fedeli che hanno scelto di destinare l’8×1000 alla chiesa cattolica il vescovo Fusco l’intera diocesi che ricordano come tale semplice gesto “non comporta alcuno sforzo economico in più e nessuna fatica” se non quella di apporre la propria firma che, insieme a tutte le altre firme “si trasformano in migliaia di gesti di amore concreti”. A sostegno delle persone e del patrimonio artistico ed architettonico degli edifici di culto che possono contare su un aiuto importante, grazie all’attività di ridistribuzione dei fondi con cui la CEI garantisce a tutte le diocesi la possibilità di portare avanti i propri progetti.