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Abruzzo maglia nera per la mobilità passiva. Lo dicono i dati della fondazione Gimbe per il 2022. Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto raccolgono da sole il 94,1% del saldo attivo della mobilità sanitaria, ovvero la differenza tra risorse ricevute per curare pazienti provenienti da altre Regioni e quelle versate per i propri cittadini che si sono spostati altrove. A pagare il prezzo più alto sono Abruzzo, Calabria, Campania, Sicilia, Lazio e Puglia, che insieme rappresentano il 78,8% del saldo passivo.
Insomma, in sanità si cura chi fugge dalla Regione, come sottolineato da Silvio Paolucci, in un violento attacco contro la gestione, per utilizzare le sue parole, fallimentare di Marco Marsilio.
“I pazienti – scrive il capogruppo Pd – sono costretti a farsi curare fuori regione e, sempre più spesso, in strutture private. Rispetto al passato, dunque, aumentano i debiti, diminuiscono le prestazioni, aumenta la sanità passiva con costi che si ripercuotono sulle spalle dei cittadini abruzzesi. Questa è la fotografia contenuta nell’analisi che conferma il fallimento di Marsilio sulla sanità”.
L’Abruzzo segna un saldo negativo rilevante con -104,1 milioni di euro. Peggio solo il Lazio (-€ 193,4 milioni), la Puglia (-€ 230,2 milioni), la Sicilia (-€ 241,8 milioni), la Calabria (-€ 304,8) e la Campania (-€ 308,4 milioni).
“Una governance sanitaria, quella della destra, che ci regala un altro bruttissimo primato, perché l’Abruzzo, con la Calabria, Campania, Sicilia, Lazio e Puglia rappresenta il 78,8% del saldo passivo della mobilità sanitaria, che ha avuto cifre record proprio nel 2022 – affonda Paolucci – e per questa ragione il rapporto ci inserisce tra le regioni con “saldo negativo rilevante” il nostro è pari a ben 104,1 milioni di euro. Questo significa che gli abruzzesi che hanno la possibilità di curarsi, lo fanno sempre di più fuori regione, infatti l’Abruzzo è collocato in coda alla classifica nazionale relativa e in alto per quanto riguarda la spesa pro capite relativa alla mobilità passiva. Questo accade quando non si gestisce uno dei comparti più sensibili delle competenze regionali”.
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