Rendiconto, maggioranza incerta. Di nuovo l’ombra del commissario

Meno di ventiquattro ore e scadranno i venti giorni di diffida del Prefetto entro i quali era doveva essere approvato il rendiconto di gestione d’esercizio per l’anno 2017, pena il commissariamento. In realtà il termine del Prefetto non è perentorio lasciando qualche giorno di autonomia al Comune, tant’è che la discussione e approvazione dell’atto economico in consiglio ci sarà già giovedì 31. Una discussione però che la maggioranza non affronta con tutta la tranquillità necessaria perché il parere dei Revisori dei Conti arrivato nei giorni scorsi è un severo richiamo all’amministrazione inoltre lascia un giudizio sospeso per incompletezza e inattendibilità su conto economico e stato patrimoniale. Soprattutto nello stato patrimoniale pesa per i Revisori la mancanza di un inventario completo degli immobili, che determina a cascata la capacità di avere un conto economico attendibile.

Dai banchi dell’opposizione il consigliere Di Masci dichiara già battaglia, è passato poco più di un mese ma sembrano lontanissimi i tempi delle mani tese all’amministrazione Casini da parte del professore. Per Di Masci infatti il parere dei Revisori dà la dimensione della gravità della situazione e per questo motivo abbandonerà l’aula al momento del voto. Anche per evitare complicità di ogni genere, in caso di rilievo e sanzioni delle autorità competenti.

Il nodo vero della faccenda è la responsabilità penale dei consiglieri nell’approvare un rendiconto sul quale pesa un giudizio così netto dei Revisori, perché in un eventuale esposto alla Corte dei Conti sarebbero pienamente parte in causa insieme all’amministrazione comunale. Per questo l’aria è tesa in maggioranza, alla quale tocca la responsabilità di dire si al documento. Tant’è che alcuni pezzi di essa sta pensando di uscire dall’Aula o di astenersi e l’imbarazzo è doppio per la presidente del consiglio Katia Di Marzio che nella vita fa di professione la commercialista. Ma del resto il rischio è per tutti nel caso in cui il documento venga bocciato di andare a casa: arriva il commissario. Una scelta che comunque la si prenda, non può essere fatta a cuor leggero.

Savino Monterisi

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